Attivisti gay russi minacciano l'outing dei deputati


«In caso di approvazione della legge, sarà pubblicata la lista dei deputati omosessuali della Duma. Saranno risparmiati solo i deputati che voteranno contro la legge, gli altri verranno resi noti. Questo è un avvertimento. Vogliono distruggere la nostra vita e noi distruggeremo la loro». È questo il messaggio diffuso da Elena Kostyuchenko, una giornalista del quotidiano Novaya Gazeta, in merito al progetto di legge che mira a privare i gay dei propri figli.
La norma, voluta dal Alexei Zhuravlev, intende equiparare i genitori con un «orientamento sessuale non tradizionale» a quelli che soffrono di alcolismo e di tossicodipendenza. Secondo il politico, infatti, una volta bandita l'omosessualità dalla vita pubblica è necessario procedere per eliminarla anche dalle famiglie.
Garry Kasparov, un campione di scacchi e feroce oppositore di Putin, ha dichiarato all'Huffington Post che la condizione dei gay e di altre minoranze sta peggiorando sempre di più: «Penso che sia un processo naturale: ogni dittatore deve aggiungere altri elementi alla sua equazione dimostrando la sua brutalità e la sua volontà di andare avanti fino a quando lo ritiene necessario».
Ed è così che, così come avvenuto negli Stati Uniti durante gli anni '90 (quando si iniziarono a fare i nomi di quei gay conservatori che attaccavano l'omosessualità al solo fine di allontanare da sé qualsiasi possibile sospetto di omosessualità), anche alcuni attivisti russi hanno ora pensato di ricorrere all'outing per tentare di arginare la crescente persecuzione nei loro confronti da parte dello stato.
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