Forza Nuova, Casapound ed Eugenia Roccella si schierano a difesa di Barilla


Dopo il deputato leghista Buonanno, anche Forza Nuova è scesa in campo per difendere le parole omofobe pronunciate l'altro ieri dal presidente di Barilla (realizzando in suo onore la foto che vedete in apertura).
«Esprimo la mia solidarietà -scrive Fiore sul sito del movimento- agli attacchi che Guido Barilla sta ricevendo in queste ore dal mondo gay per aver dichiarato in un intervista all'approfondimento di Radio 24, La Zanzara, di rifiutarsi di utilizzare il modello omosessuale negli spot dell'omonimo marchio di pasta». «I gay vogliono boicottare chi difende attraverso la comunicazione il modello familiare tradizionale? Ebbene, questo dimostra chiaramente chi siano in Italia i veri discriminati dalle Istituzioni e dalle lobby omosessuali: non i gay ma coloro che difendono la famiglia tradizionale. È per questo che Forza Nuova risponde alla campagna "boicottabarilla" con una iniziativa di boicottaggio su tutto il territorio nazionale verso i prodotti "gayfriendly" che ignorano la famiglia naturale e idolatrano l'omosessualità. È tempo che la maggioranza silenziosa degli Italiani si organizzi concretamente contro i tentativi di trasformare l'Italia in una dittatura del politically correct».
Il gruppo di estrema preannuncia così anche la sua intenzione di distribuire un milione di adesivi che, in difesa di Barilla, riporteranno la scritta «Dove c'è gay non c'è casa».

Dello stesso avviso è anche Casapound che, attraverso il proprio sito, scrive: «Il linciaggio a cui viene in queste ore sottoposto un imprenditore di successo che ha liberamente espresso le strategie di marketing della propria azienda è assurdo e indecente. Le reazioni isteriche delle vestali del politicamente corretto alle parole di Barilla sono emblematiche, sembra quasi che adesso serva l'autorizzazione di qualche autoproclamatasi autorità morale per decidere come pubblicizzare un'azienda privata. L'ingerenza nelle strategie commerciali di Barilla da parte della politica è peraltro tanto più surreale se comparata con la leggerezza criminale con cui la stessa politica si è disinteressata della sorte di altre aziende come Telecom, certo più strategiche della pastasciutta per i destini della nazione: come è possibile che la pubblicità dei rigatoni sia di interesse nazionale e la proprietà delle telecomunicazioni no?».
Ma non solo, Casapound sostiene anche che la vicenda «impone una seria riflessione sullo stato della libertà di espressione in Italia. È inquietante, a questo proposito, la reazione di alcune associazioni gay, che hanno evidenziato come Barilla possa dire quel che ha detto perché "la legge glielo consente". Costoro auspicavano forse il contrario? La famosa legge anti-omofobia doveva servire a vietare opinioni come quelle dell'imprenditore? Se è così i timori di chi vedeva nel provvedimento un attentato alla libertà di espressione non erano infondati».

Pieno supporto all'imprenditore è giunto anche da Eugenia Roccella, deputata del Pdl e da sempre in prima linea nel tentare di impedire che la legge anti-omofobia potesse essere approvata: «Guido Barilla è un uomo coraggioso -ha affermato- perché ormai ci vuole coraggio a difendere la famiglia formata da un uomo e una donna e magari persino "fondata sul matrimonio", come dice la nostra Costituzione. Gli attacchi forsennati delle associazioni gay e l'invito al boicottaggio, dimostrano quanto siano fondati i timori per la libertà di espressione espressi da alcuni durante il dibattito parlamentare sull'omofobia»
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