Baci gay in chiesa, il Vaticano diffida la mostra


Baci gay nelle più belle chiese barocche di Roma. È questa la provocazione con cui l'artista Gonzalo Orquìn ha voluto raccontare la mentalità bigotta italiana. Il trentunenne -originario si Siviglia ma da anni residente a Roma- ha precisato che quelle opere non siano contro nessuno, ma solo un «atto d'amore per la Santa Romana Chiesa».
Ad aiutarlo nel suo lavoro sono stati alcuni suoi amici, pronti a posare davanti all'obiettivo della sua macchina fotografica in chiese deserte alle prime luci dell'alba. Il tutto facendo molta attenzione a rievocare la simbologia classica delle nozze, ancor oggi negate alle coppie dello stesso sesso.
Il tutto sarebbe dovuto essere esposto alla galleria d'arte contemporanea "L'Opera" a Roma, ma così non sarà. Il Vaticano, infatti, ha provveduto ad inviare una diffida contro l'esposizione delle immagini ed ha costretto i curatori e l'artista stesso a ritirare le opere.
A quanto pare, dunque, la tanto decantata libertà d'opinione e d'espressione -che secondo molti cattolici dovrebbe garantire il pieno diritto all'omofobia- pare valere solo a senso unico. Perché -che si sia d'accordo o meno con la modalità comunicativa scelta- non si possono difendere a spada tratta gli insulti omofobi di Forza Nuova per poi pretendere che l'altra parte non possa replicare.

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