Secondo i cattolici, la non discriminazione dei gay sul posto di lavoro favorirà i pedofili


«Le norme sulla non discriminazione sui luoghi di lavoro in base all'orientamento sessuale introducono un elemento non giuridico nell'ordinamento legislativo. Nessuno infatti può provare scientificamente di essere o meno omosessuale nel corso di un colloquio di lavoro» Ad affermarlo è Luca Volonté, direttore della Fondazione Novae Terrae a cui alcuni vescovi americani si sono rivolti chiedendo il suo aiuto nel sostenere che la nuova legge contro le discriminazioni sul posto di lavoro approvata dal Senato statunitense rischia di «ledere la libertà religiosa».
A darne notizia sono i cattolici de IlSussidiario.net, accorsi ad intervistarlo per chiedere il suo parere sulle direttive Ue che riguardano la tutela dei lavoratori lgbt. In un articolo intitolato "Se la legge anti-discriminazioni è un gran pasticcio", il luminare cattolico spiega: «La direttiva Ue, attraverso il criterio della non discriminazione sul mondo del lavoro, di fatto crea delle categorie di ineguaglianza nei confronti di chi non ritiene di dover dichiarare la sua sessualità nel momento dell'assunzione. Introduce cioè principi giuridici poco consoni al procedimento civile. Il datore di lavoro si trova nelle condizioni di dover affrontare un contenzioso nei confronti di chi dichiarasse di non essere stato assunto in quanto omosessuale. Per cautelarsi di fronte a queste situazioni, in molti casi il datore di lavoro sarà costretto a chiedere al candidato i suoi orientamenti sessuali nel corso del colloquio. In questo modo però, anziché tutelare maggiormente la riservatezza delle scelte sessuali, queste ultime finiscono per essere esposte in pubblico».
Insomma, tutte insinuazioni che sembrano basate sul "facciamo finta che", e che paiono assai lontane dalla realtà dei fatti e dalla discriminazione che chiunque conosce.
Il delirio, però, non si ferma certo lì ed il mondo cattolico non si esime dal tirare in ballo la solita pedofilia. Sostenendo che la noma possa creare dei problemi etici, Volonté dichiara che «l'orientamento sessuale finisce per essere non solamente quello dell'omosessuale o dell'eterosessuale, ma anche del transgender e perché no del pedofilo. L'associazione degli psichiatri americani da alcuni giorni ha dichiarato che la pedofilia può a sua volta essere intesa come un orientamento sessuale. La direttiva Ue, così come la legge Usa, si basa quindi su un linguaggio indefinibile dal punto di vista giuridico. Un conto è la non discriminazione nei confronti degli uomini o delle donne, un altro ciò che riguarda un fantomatico orientamento sessuale che può comprendere tutto e il contrario di tutto».
Senza neppure troppi giri di parole, l'uomo tenta anche di sostenere che l'omosessualità non debba essere riconosciuta a priori dalle leggi di uno stato perché «non si può provare scientificamente di essere eterosessuale o omosessuale, tantomeno nel corso di un colloquio di lavoro». Curioso è come nuovamente si sostenga che un lavoratore dovrebbe dichiararsi gay o etero al suo datore di lavoro, quando in realtà le norme sono volte ad impedire che un lavoratore possa essere licenziato perché gay e -forse bisognerebbe ricordarglielo- anche dinnanzi alle discriminazioni non c'è una prova scientifica ma solo la volontà di allontanare qualcuno per quello che si pensano possano essere i suoi gusti sessuali...
5 commenti