Utah: respinto il ricorso dello stato, niente sospensione per i matrimoni gay


Non sono serviti a nulla i proclami del governatore repubblicano Gary Herbert: un altro giudice federale ha bocciato l'appello promosso dall'avvocatura dello stato e i matrimoni gay potranno continuare ad essere celebrati in tutto lo Utah.
Qualche giorno fa, infatti, la norma che impediva le unioni fra persone dello stesso sesso era stata giudicata incostituzionale ed il comune di Salt Lake City immediatamente aveva immediatamente cominciato a concedere le prime licenze matrimoniali alle numerose coppie gay accorse per timore che lo stampo conservatore del Paese (considerato la patria dei mormoni) potesse portare ad un rapido blocco delle cerimonie (preannunciate dallo stesso governatore). In caso di sospensione del provvedimento, infatti, le circa 700 licenze matrimoniali sinora concesse resterebbero comunque valide.
Dopo il nuovo pronunciamento, però, agli avvocati dello Stato non rimarrà che un ricorso alla Corte Suprema che, per quanto preannunciato, non sarà certo facile.
L'incostituzionalità del divieto era stata decisa dopo gli avvocati dello stato non erano riusciti a dimostrare come i matrimoni gay avrebbero potuto «danneggiare» la famiglia tradizionale, motivazione per l'appunto addotta nell'approvare la norma.
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