Il Fronte Nazionale francese si dice favorevole alla criminalizzazione della «propaganda gay»


«Sono contrario alla propaganda gay nelle scuole e non voglio che i miei figli imparino queste cose». È questa la motivazione con cui Julien Rochedy, direttore nazionale del Front National de la jeunesse (l'associazione giovanile del Fronte Nazionale), ha spiegato a Radio Sud il suo desiderio di importare in Francia le note leggi contro la cosiddetta «propaganda gay» introdotte in Russia la scorsa estate.
Quando il giornalista gli ha fatto notare che quelle leggi non riguardano solo l'ambiente scolastico, Rochedy ha replicato: «Non conosco i dettagli. Quello che so è che la legge vieta la propaganda omosessuale nelle scuole. Questa è la loro priorità. Sì, vorrei qualcosa di simile».
Insomma, una campagna contro i gay (unitamente ai proclami contro le donne islamiche e gli studenti cinesi) che pare diventata la strada attraverso cui il partito di estrema destra pare volersi rilanciare, soprattutto dopo la sconfitta ottenuta con la sua opposizione alla legalizzazione dei matrimoni fra persone dello stesso sesso. In quest'ottica che il totalitarismo di Putin pare visto come un faro in grado di attrarre la simpatia di omofobi, xenofobi ed ultanazionalisti, indipendentemente dau «dettagli» delle leggi che si vogliono promuovere.
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