Il governo russo ha definito il suo concetto di «propaganda omosessuale»


Sin dall'approvazione delle famigerate leggi russe contro la cosiddetta «propaganda omosessuale» sui minori, il mondo intero si è interrogato su cosa si volesse far rientrare in quella definizione. A mesi di distanza il governo russo ha diffuso un documento, lungo quasi duemila pagina, in cui vengono definiti i criteri che la censura dovrà adottare per identificare il materiale vietato. Nell'occasione l'agenzia federale Roskomnadzor (Servizio Federale per la Supervisione delle Comunicazioni, Informazioni Tecnlogiche e Mass Media) è stata incaricata di monitorare i contenuti dei media e di Internet alla ricerca di materiale proibito.
Sarà categoricamente vietato mettere in discussione che le famiglie tradizionali possano essere anacronistiche o possano non avere tutti i requisiti necessari richiesti dalla società moderna; pubblicare immagini o testo che sostengano che le famiglie gay non siano peggiori di quelle eterosessuale nell'educazione dei figli; usare immagini che presentino negativamente la famiglia tradizionale o positivamente quella omosessuale; immagini, fotografie o video che mostrino relazioni sessuali non tradizionali (incluso il materiale per soli adulti); fornire informazioni su come avvengono i rapporti sessuali fra persone dello sesso sesso; pubblicare storie di minori che hanno «rifiutato i valori familiari tradizionali, che hanno relazioni gay e che mostrano mancanza di rispetto verso i loro genitori o parenti»; fornire informazioni che «contribuiscono a formare l'identità individuale degli adolescenti» attraverso l'invito a «sperimentare il proprio interesse nel sesso»; presentare i gay come un modello da seguire (con une esplicito divieto alla pubblicazione di liste di nomi di personaggi gay famosi).
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