Russia: la discriminazione dei gay diventa un nuovo sport olimpico


A poche ora dalla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Sochi, la Russia Freedom Fund, il Fair Games Project e Athlete Ally hanno diffuso un bellissimo video in cui si attacca il clima omofobo che indelebilmente sta accompagnando quest'edizione dei giochi.
Nell'allegoria delle immagini, la discriminazione diventa un nuovo sport olimpico, in cui squadre di picchiatori assaltano i gay e gli strappano il loro diritto all'esistenza e alla felicità. Il tutto fra gli applausi e fra le risate festanti del pubblico, pronto a portare i loro bambini ad assistere allo spettacolo.
Agghiacciante è il pensare come quella fantasia non sia poi così lontana dalla realtà, soprattutto se si considera come i 445 gruppi russi anti-gay operino nella più completa impunità, spesso ottenendo il supporto della popolazione e delle autorità nel perpetrare le loro violenze.
Il filmato si chiude con le immagini di una premiazione e sul podio la Russia non è sola: il suo esempio ha incoraggiato molti Paesi ad inasprire le punizioni previste per la comunità lgbt locale, ed è così che se nella terra di Putin l'essere gay può costare sino 3mila dollari di multa, in Belize comporta 10 anni di carcere, in Uganda da 14 anni all'ergastolo, in Iran è prevista la pena capitale, in Arabia Saudita l'esecuzione sulla pubblica piazza.
Il video è stato diretto da Michael Rohrbaugh e nel cast troviamo Chervine Namani, Johnathan Ahmadi, Brian Regal, Nigel McGuinness, Dominic Munafo, Ryan Gaines, Freddie Degrate, Mario Diaz, Alison Korman e Shelly Desai.

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