Il telepredicatore: «Gesù non avrebbe mai sfornato una torta per un matrimonio gay»


Instancabile nella sua ferma condanna di tutto ciò che sia legato ai diritti dei gay, il telepredicatore statunitense Pat Robertson è tornato a diffondere la sua versione del Vangelo. Secondo l'uomo, infatti, «Gesù non avrebbe mai sfornato una torta una torta di nozze per una coppia gay, né avrebbe mai fatto loro un letto per dormirci dentro».
Se nelle Scritture non ci sono cero passaggi in cui Gesù si mette a preparare torte di nozze per nessuno (neppure per le coppie etero, ndr), è attraverso quell'affermazione che il sedicente predicatore ha voluto condannare la citazione a giudizio di un panettiere del Colorado che si era rifiutato di preparare una torta per il matrimonio di una coppia formata da persone dello stesso sesso.
Dal canto suo Robertson non è certo nuovo al voler attribuire ad un volere superiore tutto ciò che passa per la sua mente, tant'è che lo scorso anno arrivò a sostenere che «le diete povere di carboidrati sono contro il volere di Dio».
Ma quel che è più grave è come si sia spinto ad affermare che «se ai tempi di Gesù due uomini avessero decisero di convivere insieme, sarebbero stati lapidati a morte». Una frase del tutto decontestualizzata (se si leggesse la Bibbia anziché utilizzarla come un'arma, forse si apprenderebbe che Gesù ha condannato le lapidazioni e di certo non era solito approvare i costumi dell'epoca) ma che rischia di legittimare nelle menti più deboli l'omofobia del Brunei (che da aprile inizierà a lapidare a morte i gay) o il pensiero malato del pastore statunitense che qualche giorno fa sostenne che la lapidazione degli omosessuali sia un dovere morale per ogni cristiano.
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