L'omofobia riparte dalla Russia con il Congresso Mondiale delle Famiglie


«Siamo convinti che la Russia svolga e debba svolgere un ruolo molto significativo nella tutela dei valori familiari e morali del mondo. La Russia è diventato un leader in questo campo a livello internazionale». È con queste parole che Larry Jacobs, direttore esecutivo Congresso Mondiale delle Famiglie (WCF), ha commentato con soddisfazione la decisione di tenere a Mosca l'ottava edizione della manifestazione (in programma dal 10 al 12 settembre prossimi).
Nato nel 1997 per volere dello storico statunitense Allan C. Carlson (ai tempi convinto che il femminismo avrebbe portato alla distruzione della "famiglia tradizionale"), il Congresso Mondiale delle Famiglie raccoglierà attorno ad un tavolo tutte le realtà più omofobe del pianeta.
Ed è in questo scenario che la destra cristiana statunitense pare volersi vantare di aver ispirato le varie proposte di legge russe contro i diritti degli omosessuali (in primis con la figura di Scott Lively, già sotto processo per il suo ruolo nell'approvazione delle leggi anti-gay ugandesi e considerato l'ispiratore della teoria della «propaganda omosessuale»). Non a caso il comitato organizzatore ha pensato bene di «lodare» l'operato della Russia come esempio della società che si vorrebbe in tutto il mondo, dato che «i rappresentanti della società russa e le organizzazioni ProFamily russe difendono la priorità della famiglia e del matrimonio, i diritti e la sovranità dei genitori, il diritto dei bambini di vivere con un padre e una madre e i fondamenti spirituali e morali della società umana».
Ma nella lista delle motivazioni apparirebbe assurdo non menzionare quella economica: le varie organizzazioni della destra evangelica e cattolica statunitensi che appoggiano il congresso (come Focus sulla famiglia, Donne preoccupate per l'America e Americani uniti per la vita) smuovono capitali in grado di influenzare pesantemente il Partito Repubblicano, così come il rappresentante ufficiale del WCF russo è Alexey Komov, un magnate che ha accumulato un'enorme fortuna grazie ai suoi night club prima di un'improvvisa conversione al cristianesimo ortodosso. Ed è proprio grazie a lui che il Congresso mondiale delle famiglie ha conquistato la simpatia (e i finanziamenti) di Konstantin Malofeev, fondatore del potentissimo fondo d'investimento Marshall Capital Partners e proprietario di un decimo di Rostelecom (il principale operatore telefonico russo), nonché fondatore della Lega per un internet sicuro per l'instaurazione di un web russo amico dei valori tradizionali. Sarà lui a finanziare due terzi dell'evento di settembre.
Alla lista dei finanziatori va aggiunto anche Vladimir Yakunin, presidente delle Ferrovie russe ed uno degli uomini più potenti del paese (nonché amico personale di Vladmir Putin): sarà l'associazione di sua moglie a presenziare all'evento in difesa della "famiglia tradizionale".

Update: Il congresso è stato sospeso. L'annuncio giunge dagli organizzatori stessi, pronti a sostenere che le ragioni siano legate a problemi organizzativi derivanti dalla situazione in Ucraina e Crimea. Più realisticamente, però, non è da escludersi che gli omofobi occidentali si siano trovati nella delicata situazione di dover difendere la Russia proprio mentre Putin sta sottraendo territori agli Stati Uniti (patria di alcuni fra i maggiori finanziatori dell'evento).

Via: Il grande Colibrì
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