I Giuristi per la Vita sono pronti a sacrificare la salute dei giovani in nome del pregiudizio?


Dopo aver denunciato gli insegnanti del liceo Giulio Cesare di Roma che avevano suggerito la lettura del libro "Sei come sei" di Melania Mazzucco, i Giuristi per la Vita e la ProVita Onlus hanno ora denunciato alla Procura della Repubblica di Reggio Emilia alcuni rappresentanti del Comitato Provinciale Arcigay e alcuni insegnanti che erano presenti durante un incontro dedicato alla prevenzione dell'HIV presso l'istituto scolastico I.T.C.G. Cattaneo-Dall'Aglio di Castelnovo ne' Monti.
Secondo quanto riportato dal comunicato stampa dei Giuristi per la Vita, i «rappresentanti dell'Arcigay, dopo aver tenuto in classe una lezione contro l'omofobia, hanno distribuito a studenti minorenni un opuscolo illustrativo intitolato "Safer sex HIV e Infezioni Sessualmente Trasmissibili", il cui contenuto denota un evidente e sconcertante natura pornografica omosessuale».
L'associazione cattolica ha poi aggiunto che «all'incontro erano presenti cinque professori, che hanno accettato la distribuzione degli opuscoli», dacché «si impone l'accertamento della responsabilità penale degli insegnanti, e la valutazione sull'applicabilità dell’aggravante di cui all'art. 61 n. 9 c.p. poiché la divulgazione del materiale è stata accettata ed agevolata dal corpo docente della scuola».
A riprova della loro tesi i Giuristi per la Vita citano un articolo del 18 aprile scorso pubblicato su Libero da Gianluca Veneziani, secondo il quale era da omettere «per ragioni di decenza, la seconda parte dell'opuscolo in cui abbondano frasi ai limiti della volgarità e fioriscono descrizioni di rapporti sessuali, le cui finalità educative ci sfuggono». Forse l'unica decenza nel non pubblicare quei contenuti è nel fatto che si sarebbe notata una polemica montata sul nulla. Nel volantino, infatti, si affrontano tematiche relative alle varie malattie a trasmissione sessuale, dalle epatiti ai condilomi e dalla sifilide alla gonorrea. Il tutto con indicazioni puntuali, modalità di prevenzione e riferimenti agli eventuali sintomi per ambo i sessi.

Anche il riferimento alla minore età degli studenti appare curiosa, dato che non si può certo credere che i giovani d'oggi non facciano sesso sino al compimento del loro diciottesimo anno d'età, motivo per cui non si capirebbe il perché non si dovrebbe informarli di rischi e precauzioni che possano salvaguardare la loro salute. Forse i Giuristi per la Vita sperano che attraverso discorsi su api e fiori si possa spiegare che cosa evitare durante una fellatio (che, giustamente, l'opuscolo chiama «pompino» in modo che tutti possano capire, ndr) ma se la prevenzione non ha alcuna un'attinenza con la realtà dei fatti, rischia di essere inutile e di confondere le idee più quanto già non lo siano.. Persino ai miei tempi tutti gli adolescenti agognavano una maggior chiarezza su questi temi, forse motivo del successo di giornaletti come Cioè (gli unici che ai tempi parlavano di sesso in modo esplicito a fronte di ragazzi che non ne sapevano quasi nulla), figuriamoci oggi che i giovani sono molto più precoci di quell'epoca!

Dopo aver ribadito come l'opuscolo sia stato curato da Arcigay (quasi fosse quello il punto che li ha indispettiti maggiormente), il comunicato stampa si lancia anche nel fornire alcuni esempi pratici del contenuto condannato:
  • «L'epatite B si trasmette principalmente nel corso di rapporti sessuali anali ed orali non protetti. Utilizzando un preservativo con un'adeguata dose di lubrificante a base d'acqua durante i rapporti anali e un preservativo durante i rapporti orali potrai evitare il contagio»;
  • «L'epatite A la prendi ingerendo acqua o cibo contaminati o, nel caso di rimming (pratica sessuale che comporta il contatto della bocca con l'ano o con le regioni perianali, ndr), se la tua bocca entra in contatto con le feci (anche minime tracce) di un partner infetto. Per proteggerti dall'epatite A durante i rapporti oro-anali puoi utilizzare una normale pellicola trasparente ben aderente (dental dam) o un preservativo tagliato a metà e appoggiato all'ano del partner»;
  • «Per l'epatite A e B esiste il vaccino che conviene fare. Inoltre la vaccinazione contro l'epatite B è gratis per i gay. Basta che tu dica al medico di essere gay»;
  • «Se fai il pompino senza preservativo, non farti venire in bocca e non ingoiare, perché la concentrazione di virus HIV nello sperma è potenzialmente alta. Se però capita che l'altro ti venga in bocca, sputa lo sperma immediatamente, sciacqua la bocca con semplice acqua tiepida, non usare il collutorio e non correre a lavarti i denti (non irritare le gengive)».
  • Per evitare il rischio di infezione della gonorrea, si invita ad «utilizzare un guanto di lattice per la penetrazione», e ad «evitare lo scambio di sex toys».
Insomma, tutti consigli che appaiono utili e ragionevoli, ma incredibilmente motivo di scandalo per le due associazioni cattoliche. Se si considera come la maggior parte degli adolescenti cerchi di apprendere nozioni sulla sessualità attraverso la pornografia, vien da sé che questi dati non siano certo ravvisabili in quei film (motivo per cui è bene che vengano insegnati o si rischia che siano del tutto ignorati). Il tutto a fronte di dati statitici drammatici che a livello nazionale, indipendentemente dall'orientamento sessuale, parlano di un 44% di persone che non usano il preservativo durante i rapporti di tipo occasionale.

I Giuristi della Vita si dicono «certi che chiunque saprà giudicare. Soprattutto se ha figli adolescenti dell'età dei poveri studenti dell'istituto scolastico I.T.C.G. Cattaneo-Dall'Aglio di Castelnovo ne' Monti. E sono certi che cii sarà anche un giudice capace di fermare questa intollerabile fiera delle oscenità che sta dilagando nelle scuole italiane. Visto che il Ministero dell'Istruzione latita». Il tutto è firmato dal presidente dell'associazione, l'avvocato Gianfranco Amato (nella foto).
Al di là dell'insulto riservato al Ministero dell'Istruzione (reo di non aver dato seguito alle loro polemiche nei confronti del romanzo di Melania Mazzucco), la speranza è che i genitori davvero capiscano che chi definisce i loro figli dei «poveri studenti» è lo stesso soggetto che sta chiedendo di non fornire loro gli strumenti che possano permettergli di evitare e prevenire gravi malattie a trasmissione sessuale.
Vale la pena essere disposti a sacrificare la vita e la salute dei propri figli pur di dar credito a del finto moralismo finalizzato solo ad impedire che nelle scuole si possa parlare di sesso, sessualità ed omosessualità? E che dire di quella che appare come una vera e propria intimidazione a suon di cause legali nominali nei confronti dei professori che decidono di parlare di argomenti utili alla salute degli studenti ma poco graditi ad un gruppo di avvocati cattolici?
Se i giornali che criticano l'opuscolo hanno preferito nasconderlo in modo da non concedere la possibilità di poterne valutare gli effettivi contenuti, l'invito è a consultarlo integralmente per farsi un'idea personale del contenuto.
E per la cronaca, il dizionario Garzanti definisce la "pornografia" come una «trattazione o rappresentazione, in scritti, disegni, fotografie, spettacoli, di temi o soggetti osceni, fatta senza altro intento che quello di stimolare eroticamente i fruitori»... se l'italiano non è un'opinione, davvero si può ritenere che simili immagini e testi possano rientrare sotto una simile definizione?
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