Il Giornale: le unioni gay discriminano gli etero


A pagina 6 de Il Giornale di oggi è possibile imbattersi in un articolo intitolato «La famiglia secondo Renzi: aiuti solo alle coppie gay».
Nell'articolo di Francesca Angeli si afferma: «Per Matteo Renzi ed il Pd il riconoscimento dei diritti delle coppie gay passa attraverso la negazione degli stessi diritti alle coppie conviventi eterosessuali. Questo il principio al quale appare ispirata l'ultima proposta della sinistra: le convivenze gay sono "più uguali" di quelle tra un uomo e una donna». Non si hanno dubbi anche nel sostenere che una simile legge sarebbe «pesantemente discriminatorio verso tutte le coppie conviventi non gay, formate da un uomo e una donna».
Naturalmente poco importa se una coppia etero ha la possibilità di sposarsi (un diritto oggi negato ai gay) e se i doveri sarebbero i medesimi (l'articolo parrebbe lasciar intendere che ci siano solo diritti). Per non parlare di come su quelle stesse pagine si sia più volte sostenuta la necessità di "difendere" l'eterosessualità del matrimonio: una volta che li si è accontentati dando vita ad un'unione-ghetto racchiusa sotto il cacofonico nome di civil partnership, subito si dice che ci si sente esclusi (come se l'esclusione sia accettabile solo se si parla di gay).
Il quotidiano lancia anche l'allarme sui «gravissimi abusi» che seguirebbero ad una simile norma data l'impossibilità di provare scientificamente l'omosessualità della coppia (quasi come se oggi si provasse l'eterosessualità di chi si vuol sposare, ndr) e si sentenzia che: «per cancellare una discriminazione se ne imporrebbe un'altra per legge».
E allora perché non fare come dicono loro? Se gli etero ci tengono così tanto a poter accedere a delle unioni-ghetto, perché non aprirle a loro e riservare i matrimoni ai solo omosessuali? O perché non introdurre più semplicemente il matrimonio egualitario così come la comunità lgbt chiede da tempo?
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