Un terzo degli adolescenti inglesi non sa che l'HIV può essere contratto attraverso i rapporti non protetti


Mentre in Italia i Giuristi per la Vita sporgono denunce nei confronti di chi prova a fare educazione sessuale nelle scuole, dall'Inghilterra giunge un grido d'allarme lanciato dall'Aids Fund MAC.
Uno studio condotto tra maggio e giugno su 1.000 studenti, tutti di età compresa fra i 12 e i 17 anni, sottolinea come un terzo di loro non sia a conoscenza di come l'HIV possa essere contratto attraverso rapporti sessuali non protetti. Il 90% dei loro è anche convinto che non sarà mai a rischio di contagio nel corso della sua intera vita (motivo che conduce a non prendere e dovute precauzioni) ed un 42% afferma di non essersi mai ritrovato a parlare non nessuno dell'argomento.
Il quadro che ne emerge è catastrofico e sottolinea come la disinformazione pare destinata ad essere il maggior alleato di un fenomeno in continua crescita. Tra le cause ci sono famiglie che hanno difficoltà ed imbarazzi nell'affrontare certi temi, ma anche moralisti che «per il bene dei bambini» non vogliono assolutamente che nelle scuole si possa parlare di sesso. L'epilogo è semplice: i ragazzi vengono mandati allo sbaraglio e con il rischio di dover pagare in prima persona la disinformazione che qualcun altro ha scelto per loro.
Davanti a tali numeri, il Dipartimenti per l'Educazione ha annunciato che si attiverà per iniziare ad includere corsi di educazione sessuali nelle classi inglesi.
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