Adolescente gay brutalmente assassinato in Brasile. Si segue la pista omofoba


Il corpo senza vita di João Antonio Donati, un ragazzo gay di soli 18 anni, è stato ritrovato mercoledì mattina in un campo di Inhumas, nella regione di Goiânia (in Brasile). Il volto era coperto di lividi, il collo era rotto e in bocca aveva un sacchetto di plastica, forse utilizzato proprio per commettere l'omicidio. La polizia sta ora seguendo la pista della matrice omofoba.
Secondo quanto riportato dal quotidiano Terra, le autorità brasiliane avrebbero smentito le prime indiscrezioni della stampa riguardo alla presunta rottura di entrambe le gambe del giovane. Nessuna smentita ufficiale è al momento giunta riguardo al ritrovamento sul luogo del delitto di un biglietto contenente un messaggio omofobo.
Fra i suoi ultimi messaggi pubblicati su Facebook si legge: «Determinazione, coraggio e fiducia in se stessi sono fattori decisivi per il successo. Non importa quali ostacoli e difficoltà incontreremo, se si avrò una determinazione incrollabile saremo in grado di superarli». Insomma, aveva sogni e progetti come tutti gli adolescenti... ma quai sogni sono stati spezzati da chi ha deciso di portargli la via solamente perché era gay.
Le associazioni lgbt brasiliane hanno organizzato manifestazioni in tutto il Paese per ricordare la giovane vittima. Sabato prossimo scenderanno nelle strade di San Paolo per chiedere una rapida approvazione del progetto di legge per la criminalizzazione dell'omofobia, attualmente in discussione presso il Congresso Nazionale a Brasilia. Sulla pagina Facebook dell'evento si legge: «Questa protesta è per te, João, e per tutti i tuoi familiari, amici e parenti che piangono una perdita prematura così tragica e cruenta. La criminalizzazione dell'omotransfobia è una risposta che dev'essere data a tutte le persone lgbt di San Paolo. Siamo in tanti e abbiamo dei diritti».
In Brasile le aggressioni e le violenze registrate nei confronti della comunità lgbt sono numerosissime (solamente la scorsa settimana una discoteca gay venne data alle fiamme, a gennaio un altro adolescente venne torturato e ucciso da una banda di skinhead). L'attuale ondata omofoba pare sia stata alimentata anche dalla propaganda anti-gay sostenuta da vari gruppi religiosi in occasione della legalizzazione dei matrimoni fra persone dello stesso anno, approvata lo scorso anno.

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