C'è chi viene pagato per scrivere commenti omofobi su Facebok?


Quando si parla di illazioni, è bene riproporre nel dettaglio l'intero percorso che ha portato a formularle dato che le varie tessere del mosaico sono gli unici elementi oggettivi. Ed è così che si parte da un messaggio inviatomi da Facebook in cui mi si informava che un contenuto segnalato era stato rimosso prima di poter essere analizzato. Come molti, anche a me capita di segnare eventuali contenuti con un'eccessivo odio omofobico nonostante Facebook sia solito soprassedere sostenendo che tali parole «non violano i nostri standard della comunità».
Pur non avendo traccia e memoria del commento specifico, la data della segnalazione mi fa pensare che si potesse trattare di un legato al post in cui TV Sorrisi e Canzoni ha invitato i lettori ad esprimersi in merito al bacio gay de "I Cesaroni", all'interno del quale si è riscontrato un elevato numero di commenti omofobi.
Visitando il profilo dell'autore del commento eliminato, i contenuti in cui mi sono imbattuto sono apparsi decisamente curiosi, con post al limite della pornografia ripetuti più e più volte secondo uno schema spesso utilizzato da chi fa spam. E che dire del fatto che una ragazza che odia i gay (e che quindi che presumibilmente non è lesbica) si metta a pubblicare presunti video porno di Miley Cyrus che poi rimandano a pagine promozionali? Il dubbio che quel profilo sia utilizzato per vendere servizi e condivisioni, così come appare confermato dal fatto che sia bastato segnalare uno qualunque dei suoi contenuti per ottenerne l'immediata cancellazione e la chiusura (o sospensione) dell'account.
Per chi non lo sapesse, la condivisione di link e commenti su Facebook è uno mercato fiorente, con siti specializzati che vendono link atti ad ottenere traffico verso i propri siti o per orientare l'opinione di chi legge i commenti inseriti in una pagina. Ad esempio ad un politico basterà allungare qualche centinaio di euro per ottenere una pagina ricchi di commenti in cui lo si loda per l'operato, così come l'impegno di Facebook nel cercare di arginare tali fenomeno è spiegato anche da come risulti lesivo della sua economia (offrendosi come alternativa all'acquisto di visibilità attraverso gli spazi promozionali venduti direttamente dal social network).

Ora facciamo tappa nella pagina di TV Sorrisi e Canzoni, all'interno della quale non solo non vi è più traccia di alcun messaggio pubblicato dalla persona segnalata (così come prevedibile, dato che lo stesso Facebook segnala che i commenti sono stati rimossi), ma non passa inosservato come fra i primi commenti non compaiano frasi omofobe nonostante gli altri commentatori si lamentino di esse.
Ad esempio Roberta è la prima ad aver creato indignazione, ma tra i commenti di lei non c'è traccia. E che dire di Angela, citata da oltre venti utenti inorriditi dalle sue parole ma sparita dalla pagina?
Certo, andando fra i commenti più nuovi si incontrano i primi pareri anti-gay reali (nella quasi totalità scritti da persone con profili riconducibili a realtà cristiane o o a partiti come Forza Nuova e la Lega Nord) ma non si capisce chi abbia lanciato i tormentoni che vengono da loro ripetuti a pappagallo (dal classico «è contro natura» al «dobbiamo pensare ai bambini»).
Giusto per folklore, tra loro spicca la sentinella in piedi che dice di non essere contraria all'omofobia (quindi ammette di essere a favore della sua diffusione?) o l'uomo che fa moralismi dinnanzi ad un bacio fra due uomini pur risultando tra i primi iscritti al gruppo di "Alessia la porcona" per la compravendita di indumenti intimi a scopo feticista.
Ma la vera domanda è un'altra: che fine hanno fatto i commenti omofobi che hanno fatto sentire legittimati i commenti di chi le appoggiato le loro tesi? Come già visto, sappiamo che Facebook non è solito eliminare materiale omofobo (spesso ritenendo lecito anche l'istigazione alla violenza, figuriamoci qualche insulto! ndr) ma è particolarmente attivo nell'eliminazione di profili che appaiono creati per la vendita di commenti e per il commercio di link. Una tale moria di commenti è da imputare ad un cambiamento di idea degli autori, ad una improvvisa apertura gay-friendly dei censori o dall'eliminazione dei profili che li hanno scritti?

Da qui il sospetto che qualcuno possa aver commissionato una serie di negativi, forse ben sapendo che ciò avrebbe legittimato opinioni similari che si sarebbero moltiplicate grazie al passaparola (motivo che giustificherebbe quelle appartenenze ai medesimi gruppi) e che i media ne avrebbero dato notizia. Le illazioni che potrebbero seguire sono infinite: dall'ipotesi della volontà di far percepire l'omofobia come socialmente accettabile o un voler minacciare quanti volessero seguire l'esempio degli sceneggiatori della serie, facendo passare l'idea che ogni rappresentazione della normalità di un rapporto gay sarà ripagato con inutili polemiche.
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