Roma: la Pascale si gode il bagno di folla mentre Forza Italia tenta di affossare il registro delle unioni civili


«Ho ricevuto una telefonata di Berlusconi che mi ha confermato la nascita di un dipartimento sui diritti civili in Forza Italia. Secondo me Francesca Pascale ci crede ed è stata determinante, gli deve aver fatto, come si dice a Napoli, "una capa tanta". E Berlusconi si è ricreduto su certe posizioni prese in precedenza. Del resto le premières dames non devono parlare? Agnese, la moglie di Renzi sui diritti gay che dice? E la moglie iraniana di Grillo, che dice? Perché il premier non mantiene le promesse fatte alle primarie sulle unioni civili alla tedesca?. Noi diciamo fatevi concorrenza tra di voi. Chi offre di più. C'è un'apertura? Ben venga. Che qualcuno lanci un sasso su questo stantio e maleodorante stagno dei diritti civili. Io spero che queste uscite della Pascale creino nel Pd l'incubo sorpasso, e che qualcuno si faccia sentire. E che Renzi tenga fede sulle promesse Civil Partnership. Ben venga chiunque venga da questa parte. Questo non significa che io collaborerò con il dipartimento dei diritti civili di Forza Italia o mi iscriverò al partito. Ho parlato con la Pascale per mezz'ora in camerino, sono convinta che lei creda in quello che ha detto. Ma da tempo. Sono per la presunzione d'innocenza, voglio sempre sperare che qualcuno che dice qualcosa lo fa perché ci crede, sperando di non essere ingannata».
È quanto dichiarato da Vladimir Luxuria dopo la partecipazione di Francesca Pascale quale ospite d'onore al gay Village di Roma.
Eppure ciò non pare destinato a placare le polemiche a fronte di una campagna elettorale offerta ad una donna che dice di voler parlare a nome del fidanzato (che ad oggi non ha mai aperto bocca sul tema, se non per vantarsi di essere il responsabile dello stato pietoso dei diritti civili in Italia). In nome di una non meglio precisata «presunzione d'innocenza» pare si chieda di essere presi ancora in giro.. Si plaude alle intenzioni di chi predica bene mentre i propri consiglieri approvano leggi omofobe in mezza Italia, a chi ha portato in Parlamento persone come Gasparri e Giovanardi e a chi ha trasformato Alfano in un politico...
E mentre la Pascale si godeva il suo bagno di folla nel promettere nozze gay, i consiglieri di Forza Italia erano impegnati a cercare di bloccare l'istituzione di un registro delle coppie di fatto al campidoglio. «La contrarietà alle Unioni Civili espressa dai consiglieri capitolini di Forza Italia -dice un comunicato- non dipende dalla durezza dei loro cuori ma dalla fedeltà ad un programma elettorale che sul punto è categorico. Non siamo insensibili al problema, ma riconoscere le unioni civili significa, per quanto riguarda le coppie etero, svilire gli impegni presi da chi decide di sposarsi e, per quanto riguarda quelle gay, aprire la strada alle adozioni. Una linea del no che potrà cambiare solo se il Presidente Berlusconi ritterrà opportuno un aggiustamento di tiro».
Eppure Berlusconi non è intervenuto. Neppure nonostante al gay Village la Pascale abbia promesso che quel registro «è quello che vuole anche Silvio».
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