Secondo la Corte Costituzionale russa, la legge anti-gay di Putin non è incostituzionale


La Corte Costituzionale russa, la più alta corte del paese, ha stabilito che la legge federale sulla cosiddetta «propaganda omosessuale» non viola la costituzione. La norma era stata portata alla loro attenzione da alcuni attivisti intenzionati a dimostrare come fosse in contrasto con il principio che sancisce il diritto di parola.
Secondo i giudici, però, «le disposizioni impugnate non sono intese a vietare l'omosessualità in sé e non possono essere considerate limitanti dei diritti dei cittadini in base al loro orientamento sessuale».
La sentenza ha ribadito un precedente verdetto emessa nel dicembre dello scorso anno, sempre a sostegno della validità della legge. Firmata da Putin lo scorso anno, la norma punisce chiunque fornisca informazioni sull'omosessualità ai minori di 18 anni con multe che vanno dai 4.000 per gli individuo al milione di rubli per le organizzazioni.
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