Giovarardi: «I gay vogliono solo acquistare i bambini e reintrodurre la schiavitù»


C'è da chiedersi se a Carlo Giovanardi capiti mai di pensare a qualcosa che non siano i gay. Ormai l'esponente del Nuovo Centrodestra pare assorbito dalla sua crociata anti-gay ed è difficile capire se possa sperare in un qualche ritorno elettorale o se la sua sia un'ossessione al limite del patologico.Fatto sta che il senatore ha nuovamente dato fiato alla bocca e, come sua consuetudine, il suo disprezzo per i gay è stato l'argomento principe delle sue parole.
Dopo aver preso le difese della circolare illegittima emanata da Alfano, ora sostiene che il volersi rifiutare di prendere atto dei documenti matrimoniali esteri non deve essere considerata discriminazione (che a suo dire in Italia non esiste) dato che «la battaglia dei movimenti lgbt ha come obiettivo la parificazione del matrimonio fra persone dello stesso sesso e l'acquisto di bambini». Non pago della gravità di quelle parole, il politico si è spinto sino a parlare di «sfruttamento di esseri umani» e «tentativi di aprire la strada a nuove forme di schiavitù».
L'ira di Giovanardi è riconducibile all'approvazione del registro per le unioni civili deciso a Modena e, ovviamente, da lui contestato attraverso un appello rivolto al «mondo cattolico». Mancando di rispetto a tutti i cattolici che non si riconoscono in una religione utilizzata per imporre discriminazioni ed odio, Giorvanardi ha rispolverato anche un suo evergreen nel sostenere che -nonostante la Corte Costituzionale lo abbia ampliamene smentito- le unioni gay «sono lesive dei principi della nostra Costituzione laica e repubblicana che riconosce soltanto il matrimonio fra un uomo e una donna». Imbarazzante è anche osservare come nello stesso discorso si sia trovato a invocare l'intervento dei soli cattolici in difesa di un qualcosa che si definisce laico, ben sapendo che i laici non condividono per nulla il suo punto di vista.
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