Il Tar del Lazio si pronuncia contro la sospensione dell'ordinanza del prefetto in merito alle trascrizioni


Prosegue senza sosta l'umiliazione dell'Italia, mentre i giornali stranieri iniziano a raccontare con incredulità le vicende legate alla trascrizione dei matrimoni gay quasi stessero parlando di un paese del terzo mondo.
Il nuovo capitolo è il rifiuto dal Tar del Lazio alla sospensione dell'annullamento di alcune trascrizioni, in via cautelare, prima della notifica dei ricorsi da parte di due coppie.
C'è da chiedersi quali siano le motivazioni con cui il presidente della I sezione del tribunale amministrativo abbia scelto di rigettare la richiesta (seppur i richiedenti si fossero appellati ad una decisione provvisoria ed urgente) in virtù di un annullamento che la legge parrebbe indicare come illegittimo. Fatto sta che il diritto verrà messo da parte in attesa del pronunciamento definitivo.
In aggiunta è stato depositato anche un ulteriore ricorso al Tar presentato dal Comune di Roma contro il decreto del prefetto romano, mentre quello di Milano ha firmato un provvedimento per l'annullamento delle tredici trascrizioni di matrimoni contratti all'estero fra persone dello stesso sesso da parte del sindaco Pisapia.
Insomma, è lo stato che fa guerra allo stato pur di privare i cittadini del riconoscimento di atti validi in tutto il resto d'Europa, quasi a voler marcare il territorio di uno stato in cui il diritto non ha valore e in cui la società è divisa fra cittadini di sere A e cittadini poco graditi ad Alfano.
«Prendiamo atto della decisione del Tar, siamo totalmente fiduciosi dell'esito positivo che avrà la vicenda in sede giudiziaria perché stiamo conducendo una giusta battaglia di parità, dignità e laicità che mira alla piena uguaglianza -ha dichiarato il circolo di cultura omosessuale Mario Mieli Continua il silenzio assordante di Renzi. Invitiamo il ministro Alfano e i prefetti coinvolti ad interessarsi dei problemi più urgenti dei cittadini invece di impegnarsi in una battaglia ideologica contro i cittadini omosessuali di questo paese».
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