Parole shock del professore di religione: «Essere gay è una malattia». E la curia di Torino lo difende


«Essere gay è una malattia, un problema psicologico da cui è dimostrato scientificamente che si può guarire». Sono queste le inaccettabili parole pronunciate dinnanzi agli studenti da un professore di religione di un istituto superiore di Moncalieri, alle porte di Torino.
L'episodio è stato riferito dagli studenti al preside dell'istituto, il quale ha promesso l'avvio di una indagine interna sull'accaduto. «Se confermato si tratta di un episodio gravissimo -ha commentato l'Arcigay- ma attendiamo le verifiche interne della scuola».
A detare preoccupazione, però, è come la curia pare abbia scelto di appoggiare l'operato dell'insegnante. In un'intervista rilasciata a Repubblica da don Gian Luca Carrega, docente di Sacra scrittura la Facoltà teologica di Torino e delegato della Diocesi per la pastorale delle persone omosessuali, ha dichiarato: «Probabilmente questa professoressa aderisce alle teorie riparative, come quelle di Nicolosi. Ma siamo al di là delle linee educative e dei programmi scolastici e dello stesso magistero della chiesa. Qui siamo nel campo delle singole opinioni, opinioni che io personalmente non condivido [...] Se un docente, qualunque sia la materia di insegnamento, vuole sposare le teorie di Nicolosi è libero di farlo, rientra nelle sue libertà costituzionali. Non essendo l'omosessualità una materia che rientra nei programmi scolastici, mi pare che la questione rientri puramente nell'ambito del confronto personale che ogni docente ha con i suoi allievi. Confronto che ovviamente non può prescindere dalla formazione del singolo professore, al di là che insegni religione o matematica».
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