Russia: ormai è iniziato l'esodo dei gay, vittime di abusi e violenze in patria


Kirill Kalugin è un ragazzo russo di 22 anni. Ha lottato contro l'introduzione della legge anti-gay di San Pietroburgo e questo lo ha portato ad essere arrestato, interrogato ed espulso dalla sua università. Ora, insieme a tantissimi altri gay, ha chiesto asilo politico in Germania. Solo qualche giorno fa anche un giornalista televisivo di San Pietro, autore di un reportage in favore dei diritti lgbt, ha richiesto asilo in Germania per sé e per il suo compagno.
Insomma, è attualmente in atto un vero e proprio esodo dalle terre di Putin a quelle più accoglienti per la comunità gay (ossia il Nord Europa, non certo l'Italia) in virtù di un clima d'odio diventato ormai nauseabondo. Per capirne l'entità basta pensare a come l'avvocato di Kalugin sia stato attaccato da una un gruppo di estremisti ultra ortodossi, tra i quali figurava anche l'assistente di Witaly Milonov (il senatore russo che ha ideato la legge contro la fantomatica «propaganda omosessuale»).
Il politico, che è anche un sacrestano della chiesa ortodossa, non ha mancato di compiacersi per il clima d'odio da lui fomentato e martedì scorso si era spinto sino a sostenere pubblicamente che era giunto il momento in cui tutti i gay avrebbero dovuto lasciare il paese.
Il tutto in un contesto in cui l'omofobia lo porta a raccogliere consensi dall'estrema destra (fortemente incoraggiata da Putin, così testimoniato anche dalle sue forti donazioni a Le Pen e a Salvini) e, in nome di una legittimazione della violenza, permette di ottenere indulgenza per i propri crimini.. Ad esempio Milonov è stato fotografato mentre indossava una maglietta con la scritta "Ortodossia o morte" nonostante quello slogan sia espressamente vietato in Russia perché estremista, così come alcuni scatti lo hanno immortalato con armi e fucili durante alcune «missioni umanitarie» in aiuto dei ribelli filo-russi dell'Ucraina orientale. Stando a quanto riportato da The Moscow Times (uno dei pochissimi giornali russi rimasti liberi dalla censura), sulla testa di Milonov penderebbero ben 11 accuse penali, tra cui anche la promozione del terrorismo e la detenzione illegale di armi.
Inoltre, oltre ad aver contribuito alla stesura della celebre legge sulla cosiddetta «propaganda omosessuale», Milonov ha sostenuto anche una campagna per vietare il canale musicale MTV, per impedire lo studio della teoria dell'evoluzione di Darwin e per rendere illegali i narghilè.
Lo scorso giugno è stata lanciata una petizione per chiedere che il politico fosse sottoposto ad un esame per la valutazione della sua salute mentale ma, nonostante le oltre 100.000 firme raccolte, le autorità hanno deciso di non procedere.
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