Il senatore russo ed il suo raid per arrestare gli adolescenti gay di San Pietroburgo


Il senatore russo Vitaly Milonov, ideatore della legge contro la «propaganda gay» di San Pietroburgo, racconta di aver personalmente guidato un raid all'interno di una discoteca gay della città accompagnato da una squadra di polizia in assetto anti-sommossa. La ricostruzione dei fatti, apparsa sui media locali, è perlopiù affidata alle dichiarazioni stampa rilasciate dal politico e non sempre se ne trovano conferme ufficiali.
Ma andiamo con ordine. L'uomo sostiene di aver ricevuto numerose denunce da parte di alcuni genitori che avrebbero segnalato che i loro figli minorenni erano stati trattenuti contro la loro volontà all'interno di un locale gay vicino alla stazione cittadina. A quel punto Milonov dice di essere andato personalmente a verificare e di essersi presentato in incognito all'ingresso del party. I buttafuori, però, non lo avrebbero fatto entrare sino a quando il politico non avrebbe richiesto l'intervento di una squadra speciale della polizia.
«Abbiamo trovato circa venti ragazzi che erano praticamente vicini a far sesso sul palco», ha dichiarato Milonov all'agenzia di stampa Baltinfo, sostenendo poi che uno dei buttafuori abbia fermato e picchiato minorenne che stava cercando di scappare dal locale.
«Una ragazza di 15 anni è andata lì e ha visto ciò che una ragazza di 15 anni non dovrebbe mai vedere. Ha cercato di andarsene ma i buttafuori non glielo avrebbero mai permesso. Uno di loro l'ha colpita», afferma Milonov nel chiedere a gran voce un'indagine penale per pestaggio che porti alla chiusura definitiva del locale.
I giornalisti invitati lì da Milonov affermano che alcuni adolescenti siano stati identificati e portati alla vicina stazione di polizia. Altre fonti sostengono che «non sia possibile trovare conferme di queste informazioni» e pare che le stesse forze dell'ordine abbiano dichiarato che «nessun minore non è stato consegnato alla polizia regionale sulla base della violazione amministrativa riguardo al soggiorno in luoghi pubblici dopo ore 23 senza la supervisione di un adulto».
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