Scott Lively: «Dio preferisce gli omicidi di massa all'omosessualità»


Il pastore Scott Lively è noto per la sua omofobia. Osannato dalla propaganda russa e responsabile di campagne d'odio internazionali (ad esempio è lui uno dei principali responsabili della legge anti-gay Ugandese, nonostante la sua versione avrebbe previsto la sistematica uccisione dei gay, ndr). Recentemente aveva anche tentato di candidarsi come possibile governatore del Massachusetts, ottenendo solo 19.378 voti su 2.158.326.
Forse infastidito dalla schiacciante sconfitta elettorale, è dal proprio sito che l'uomo è tornato a predicare un odio estremista nei confronti dei gay, sostenendo che l'omocidio o il genocidio siano preferibili all'omosessualità.
«Gli esseri umani tendono a misurare la gravità dei peccati in base al secondo comandamento -ha scritto- e quindi pensiamo di omicidio o al genocidio come i peccati peggiori. Ma dal punto di vista di Dio, i peccati peggiori sono la violazione del primo comandamento. La perversione sessuale, e soprattutto l'omosessualità, violano sia il primo e il secondo comandamento contemporaneamente. Ne consegue che l'omosessualità peggio di un omicidio di massa dal punto di vista di Dio? basta leggere per crederci. La giustificazione del genocidio dei Cananei compiuto dagli ebrei si trova in Levitico 18. Si tratta di una lista di peccati sessuali, tra cui incesto, bestialità e naturalmente l'omosessualità, per finire con il monito: "Non vi contaminate con nessuna di tali nefandezze; poiché con tutte queste cose si sono contaminate le nazioni che io sto per scacciare davanti a voi. Il paese ne è stato contaminato; per questo ho punito la sua iniquità e il paese ha vomitato i suoi abitanti". Dio stesso ha voluto un'omicidio di massa per punire la perversione sessuale. Gli uomini la considerano una reazione dura, ma chi siamo noi per giudicare Dio? Come rivelato nella Sua Parola, dal punto di vista di Dio l'omosessualità è peggio di un omicidio di massa».
La Glaad ha immediatamente bollato l'articolo come «alto livello di estremismo» che «ispira i fanatici a compiere atti folli». Allo stesso tempo, però, appare assordante il silenzio dei gruppi cattolici che mancano di condannare chiaramente simili esternazioni e continuano ad invitare l'uomo ai propri convegni.
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