Arcigay contro il convegno omofobo: «Uso ideologico delle istituzioni. Maroni è inadeguato»

«Maroni continua a mostrarsi un governatore inadeguato, degno frutto di quel partito che proprio in Lombardia, negli anni recenti, ci ha mostrato esempi sconcertanti di uso privatistico delle istituzioni». È quanto afferma Flavio Romani, presidente nazionale di Arcigay, in merito al convegno omofobo che sarà organizzato dalla Regione Lombardia con tanto di simbolo dell'Expo in bella vista.
«Dopo le circolari irricevibili del ministro Alfano -prosegue Romani- ecco con Maroni un altro esempio di totale inadeguatezza al ruolo: il presidente confonde evidentemente una parata in camicia verde a Pontida con il governo di una Regione come la Lombardia. E nel farlo dimentica che gay e lesbiche, quelli che gli organizzatori del convegno che ha promosso vorrebbero "curare", popolano abbondantemente la sua regione. Ad aggravare l'insulto c'è poi l'uso sconsiderato del logo dell'Expo, quasi che l'omofobia e l'ignoranza ottusa del governatore fossero gioielli da mostrare in vetrina, da far conoscere al mondo. Attendiamo a questo punto l'intervento del Governo, correttamente sollecitato da alcuni parlamentari, perché è al Governo che fanno capo le deleghe di chi presiede all'organizzazione del grande evento. È necessario capire se all'apposizione forzata di quel logo corrisponde una volontà politica o quantomeno un assenso. Se così non fosse, sarebbe doveroso un intervento fermo e tempestivo del Governo. In caso contrario, sarà ferma e ostinata la nostra mobilitazione».

Intanto il Ministro delegato all'Expo, Maurizio Martina, ha commentato: «Expo 2015 va tutelato da polemiche e strumentalizzazioni che esulano dai suoi contenuti. Per questo credo che il logo dell'Esposizione Universale vada utilizzato, in ogni caso e da ogni socio, solo per iniziative e attività coerenti con la promozione e l'approfondimento del tema espositivo "Nutrire il pianeta, energie per la vita"». Settimana prossima sono state annunciate varie interrogazioni Parlamentari che chiederanno conto dell'accaduto.


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