La Lombardia come la Russia: approvato una mozione contro «l'esaltazione della vita gay»
«Non si può negare il principio che un rapporto fra un uomo e una donna è su un piano superiore da qualsiasi altro tipo di rapporto». «Lo spot della Findus è un'esagerazione». «La scuola vuole esaltare l'omosessualità e la vita gay». «Coloro che sono stati ingiustamente discriminati in passato ora vogliono discriminare gli altri in segno di vendetta». «I gay non sono famiglie, sono solo coppie».
Sono queste alcune delle motivazioni che hanno portato la Giunta della Regione Lombardia ad approvare l'emendamento 263. Tra gli effetti immediati ci sarà la creazione di una nuova Festa della Famiglia Naturale (si è proposta di farla coincidere con festa della Sacra Famiglia) e l'introduzione di programmi scolastici ed iniziative sociali volte a «valorizzazione i principi culturali, educativi e sociali» della famiglia fondata dall'unione fra un uomo e una donna.
Inoltre la Regione Lombardia dichiara la propria opposizione a qualunque tentativo di riconoscere i matrimoni gay o le adozioni da parte delle coppie dello stesso sesso, impegnandosi anche a perseguire «l'interesse superiore dei minori a vivere, crescere e svilupparsi all'interno di una famiglia naturale» (toglieranno i figli alle famiglie arcobaleno?).
Impressionate è notare come le argomentazioni e le strumentalizzazioni portate in aule appaio tutte tratte dalla propaganda anti-gay di alcune realtà cattoliche (come Tempi, ProVita, Uccr, Giuristi per la Vita) al punto che queste stesse realtà hanno festeggiato parlando di uno «splendido isolamento» dalle altre realtà italiane (e del resto d'Europa) attraverso «una serie di prese d'impegno in linea con una politica conservatrice».
In un sol colpo la Regione Lombardia ha calpestato la dignità e i diritti di migliaia di cittadini attraverso la legittimazione ed istituzionalizzando di un pensiero omofobo volto a sostenere che gli affetti eterosessuali debbano essere considerati più importanti di quelli gay, cancellando in un col colpo ogni diritto costituzionale alla pari dignità sociale.
La Consigliera Nanni (M5S) ha denunciato: «Siete voi volete imporre un modello di famiglia che chiamate "naturale" mentre invece le tipologie familiari non si limitano alle coppie sposate». Da un lato, infatti, c'è chi chiede che alla propria famiglia sia data pari dignità, dall'altro chi adduce motivazioni religiose o morali per sostenere che nessun altro possa formare una famiglia... in aula si è sostenuto che siano le prime a voler «imporre» qualcosa.
Questa mattina Marco Mori, Presidente di Arcigay Milano, aveva commentato: «Questa mozione si caratterizza per essere una riproposizione del modello della scuola fascista, sembra uscita dal Minculpop. Se la Lombardia approvasse una mozione del genere farebbe passi indietro nell'immaginario collettivo mondiale quale luogo di accoglienza, inclusione e territorio di sviluppo e progresso sociale economico e politico, con anche delle forti ripercussioni sul PIL e sull'occupazione e occupabilità».
Flavio Romani, presidente nazionale di Arcigay, ha commentato: «Una festa abominevole, che distingue tra bambini di serie A, cioè quelli con due genitori eterosessuali, e bambini di serie B, provenienti da famiglie omogenitoriali e monogenitoriali. Un atto barbaro, che rende i più piccoli bersaglio di un'inaudita rappresaglia ideologica. Mentre Berlusconi indossa la maschera del liberale, ecco che i suoi sodali infieriscono su chi già quotidianamente è discriminato, inserendo nuove diseguaglianze anziché risolvere quelle già esistenti. L'auspicio è che le famiglie, tutte le famiglie, rispediscano al mittente quest'iniziativa, rivendicando il diritto a modelli educativi laici e inclusivi, che mettano al sicuro il diritto alla felicità dei bambini e delle bambine».