Maroni insiste: il logo dell'Expo non verrà rimosso dal convegno pro-sentinelle


Maroni non toglierà il logo dell'Expo dal convegno "Difendere la famiglia per difendere la comunità" che il 17 prossimo vedrà riunite realtà come Obiettivo Chaire, Alleanza Cattolica, Fondazione Tempi e Nonni 2.0. È la giunta stessa a spiegare che Regione Lombardia vuole promuovere l'idea che non tutte le famiglie meritino uguale dignità e che quelle cattoliche debbano sentirsi minacciate dalla presenza di coppie di fatto o dall'esistenza di unioni gay (l'assessore Cappellini non ha neppure fatto mistero di come il tutto nasca come un'iniziativa a sostegno delle Sentinelle in piedi, ndr).
Nei giorni scorsi il segretario del Bie era intervenuto sulla questione dicendosi «propfondamente contrariato» dall'abuso del logo, ma pare che anche le sue richieste siano state ignorate dal governatore lombardo. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, i due si sarebbero sentiti telefonicamente ma l'argomento non sarebbe stato toccato. «Mi sono sentito con Maroni che mi ha spiegato il suo punto di vista -afferma Loscertales- Io non entro nel merito del convegno, ma quel logo non va usato in circostanze che possono essere interpretate come aggressive da una o più persone. Expo è un evento aperto a tutti». Riguardo alla possibilità che il simbolo possa essere rimosso, ha aggiunto: «Non ne abbiamo parlato, ma abbiamo convenuto sulla necessità che si definiscano presto regole più precise sull'utilizzo di questo marchio».
Se il presidio organizzato dai Sentinelli di Milano ha già raggiunto le 5.800 adesioni (qui tutte le informazioni per partecipare), circa 700 giornalisti hanno richiesto un accredito per l'evento. La presenza di giornalisti provenienti anche dall'estero sottolinea come l'indignazione non sia solo italia ed è facile temere che le tesi medioevali di Adinolfi ed amici possano danneggiare ulteriormente l'immagine di un paese già criticato per la sua arretratezza.
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