Milano, in migliaia in piazza per chiedere #ugualidiritti


È stata una grande festa, un momento con cui ricordare alle istituzioni che esistono varie forme di famiglie e che tutte meritano pari digita. Così la società civile ha risposto al convegno della Regione Lombardia che, confermando ogni ipotesi, era incentrato su una redefinizione della famiglia in un ottica di esclusione di tutto ciò che rientra nella loro visione di "famiglia tradizionale".
Si è iniziato con un minuto di silenzio per tutte le vittime di omofobia e transofobia, proseguendo poi con canti, risate e riflessioni. Insomma, un clima di festa che poco ricorda i toni da guerra civile utilizzati dagli organizzazioni del convegno che hanno persino blindato mezza città per essere certi che nessuno potesse avvicinarsi a loro. Ma in fondo forse nessuno ne avrebbe avuto motivo, dato che nella contrapposizione fra una piazza che rivendica uguali diritti ed un palazzo che propone privilegi per i presenti, non è difficile presumere a chi darà ragione la storia. Ancor più se si considera come decine di realtà multiculturali si siano riunite sotto un'unica rivendicazione (non solo realtà lgbt, ma anche la Chiesa Pastafariana, Emergency, Uaar, la Casa delle donne maltrattate, la Cgil e tanti altri) a fronteggiare un'ideologia portata avanti da un singolo gruppo molto omogeneo e poco aperto a chi la pensa diversamente.
«In Danimarca festeggiano i 25 anni dichiarato di una legge sulle unioni civili, qui stiamo ancora a parlare se l'omosessualità è una malattia» ha commentato il portavoce dei Sentinelli, Luca Paladini.
Dal palco ha preso parola anche l'assessore del Comune di Milano alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, che ringraziato gli organizzatori per aver «permesso di dimostrare che questa non è la città che considera i cittadini omosessuali dei soggetti deboli da proteggere, tutelare, emarginare o ghettizzare».
Tra i personaggi più coreografici, invece, non può non essere menzionato l'ormai celebre Nazista dell'Illinois che nell'occasione si è trasformato in un più attuale "Leghista dell'Illinois". Durante il suo intervento ha ricordato Leelah Alcorn, la transessuale uccisa dagli stessi pregiudizi che la regione stava propagandando proprio in quel momento, così come ha ricordato come sia un dato di fatto che alcune persone preferiscano il panettone ed il pandoro (ma nessuno dei due è un malato da doversi sottoporre alle fantomatiche terapie riparative promosse dagli ospiti di Maroni).

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