Il rugby dichiara guerra all'omofobia


Da tempo il rugby si è annoverato fra gli sport più gay-friendly, eppure le due associazioni internazionali principali (la World Rugby e l'International Gay Rugby) hanno deciso di mettere nero su bianco un impegno che vincola le società sportive aderenti a far sì che nessun giocatore debba ritrovarsi ad affrontare discriminazioni dall'orientamento sessuale o di genere.
Bernard Lapasset, presidente della World Rugby, ha dichiarato: «Il rugby è uno sport globale che si basa sui valori legati al carattere, alla passione, all'integrità, alla solidarietà, al rispetto e alla disciplina. La firma di questo accordo storico sottolinea il nostro impegno per garantire quei valori e per far sì che possa essere un gioco per tutti».
Ad oggi Gareth Thomas risulta l'unico rugbista professionista ad aver fatto coming pot. «Per me stato davvero difficile tener nascosto quello che ero -ha dichiarato nel 2008- e non voglio che debba essere lo stesso anche per il prossimo giovane che voglia giocare a rugby o per qualunque ragazzino spaventato».
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