L'Aiart si scaglia contro la Rai: «Nelle fiction viene dato troppo spazio ai gay»


L'Aiart, l'associazione spettatori cattolici, è da sempre in prima fila nell'impedire che il servizio pubblico possa dare spazio ai gay. Anzi, nel 2012 si spinsero a chiedere che non ne fosse data rappresentazione se non presentandole come unioni «anormali».
Nel loro mirino è ora finita la presenza di personaggi gay nelle fiction Rai. Secondo la ricostruzione proposta da Il Giornale, «l'eccessivo spazio dato a coppie omosessuali o, più in generale, a gay ha dato fastidio al pubblico che si è prontamente lamentato con le associazioni di categoria. Polemiche che sono state subito portate sui tavoli dei vertici Rai».
Inutile a dirsi, con il termine «associazioni di categoria» se ne indica una sola: quella dei telespettatori cattolici. Ed è così che il gruppo integralista ha tuonato: «Troppe fiction danno un'immagine non corretta della famiglia, come se le unioni tra persone dello stesso sesso non riguardassero una minoranza della popolazione ma la maggioranza». Da qui la richiesta di far sì che «la tv parli di più della famiglia tradizionale [...] Chiediamo ai mass media, soprattutto alle fiction di dare un'immagine reale della società italiana».
Anche in questo caso vien da sé che come «un'immagine reale» è facile immaginare che ci si stia riferendo alle famiglie con sedici figli (meglio se venuti al mondo per volontà dello Spirito Santo) così come avvenuto sul palco dell'Ariston.
La loro presenza non va sottovalutata dato che il loro integralismo è stato spesso e volentieri accolto ed assecondato dai vertici Rai: ci sono loro dietro la presenza della famiglia Anania a Sanremo in risposta alla Wurst e furono loro a far chiudere "Fisica o Chimica" sostenendo che «indicesse all'omosessualità» (ed anche se la loro tesi venne screditata dall'Agcom, al pubblico italiano non venne comunque consentito di poter vedere ciò che loro non volevano fosse visto).
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