Introvigne: «Denatalità, tasse, immigrazione. Ecco perché finiremo come l'Impero Romano»


Pare che i gay non siano l'unico nemico di Massimo Introvigne. In un articolo pubblicato su La Nuova Bussola quotidiana, l'uomo se la prende anche con gli immigrati attraverso un articolo intitolato "Denatalità, tasse, immigrazione. Ecco perché finiremo come l'Impero Romano".
Interessante è notare come ancora una volta si sostenga la necessità di «difendersi» da qualcosa. Tutto ciò che non rappresenta il cristianesimo integralista è da ritenersi un pericolo, un qualcosa da combattere e da abbattere.
Gli immigrati vengono descritti come «invasori» e si sostiene che «la crisi che potrebbe seguirne potrebbe essere ancora più letale di quanto fu per l'Europa la caduta di Roma». Il problema addotto è che «non pensano di dovere assimilare la nostra cultura», rimarcando ancora una volta che la diversità non deve essere vista come un valore ma come un pericolo per il proprio status quo.

A far riflettere è come tutti gli slogan rilanciati appaiano appartenere alla politica proposta da Putin e rilanciata in Europa dall'estrema destra, così come sconfortante è assistere a chi pare sostenere che il cristianesimo sia una religione talmente debole da dover essere «difesa» dalle altre. Credere che un islamico che giunge in Italia possa diffondere l'Islam in tutto il Paese, significa non avere alcuna fiducia o convinzione verso il cristianesimo.
Eppure sono proprio i siti che si definiscono cattolici ad aver dato ampio spazio a quell'articolo. Un articolo che più che basarsi su fatti reali pare voler cavalcare il mero populismo: a nessuno piace pagare le tasse e all'estrema destra (che ben rappresenta il pubblico di simili articoli) non ama gli immigrati.

Così come è facile confutare le sue affermazioni riguardo all'omosessualità, altrettanto semplice è sostenere che non è necessaria alcuna «difesa» verso l'immigrazione.
Gli stranieri in Italia sono poco più di 5 milioni e mezzo, ossia l’8% della popolazione. Solo 300 mila sono gli irregolari. Il Regno Unito è al primo posto per immigrazioni, seguito da Germania, Spagna e solo dopo dall'Italia. La Germania ospita 7,4 milioni di stranieri, seguita da Spagna e da Italia. Curiosamente il Paese con il maggior numero di immigrati è anche l'unico che sta registrando una crescita economica.
Allo stato attuale, gli stranieri contribuisco al Pil italiano per l'11% a fronte di stanziamenti statali al di sotto del 3% dell’intera spesa sociale. L'età media dei lavoratori non italiani è 31 anni, mentre quella degli italiani 44 anni: se oggi è possibile pagare le pensioni è solo grazie al lavoro degli stranieri.
I dati della Banca d'Italia confermano che «la crescita della presenza straniera non si è riflessa in minori opportunità occupazionali per gli italiani» (dato che molti dei posti assegnati sarebbero rimasti vacanti) e nonostante la presenza di stranieri in Italia sia aumentata del 246% negli ultimi 20 anni, la delinquenza non è mai aumentata (motivo per cui le tesi leghiste sulla delinquenza si smentiscono da sé con i dati alla mano).

Una volta sottolineato come gli immigrati ci paghino la pensione e permettano la crescita del Paese, passiamo al punto che ad Introvigne sta maggiormente a cuore: la religione.
Fra gli stranieri presenti in Italia il primo posto è occupato di rumeni, per la maggior parte ortodossi. Seguono gli albanesi (al 70% non praticanti), i marocchini (quasi totalmente musulmani) e i cinesi (quasi tutti atei). Dunque in larga parte gli stranieri in Italia sono cristiani, oppure atei, solo in piccola parte professanti l'Islam.
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