Aprilia, trans inseguita minacciata con un coltello da cinque adolescenti


Era la sera del 26 maggio quando ad Aprilia una transessuale è stata aggredita con sputi e insulti da cinque adolescenti. Poi tre di loro hanno iniziato ad inseguirla brandendo un coltello in mano e grondandole frasi come «Trans di m...», «Fai schifo», «Mezzo uomo e mezza donna».

È lei stessa a raccontare di essere riuscita a mettersi in salvo per un pelo: «Il mio palazzo -racconta- ha molte entrate, perché è situato in un grande condominio, quindi ho sperato che almeno uno fosse aperto: non avrei mai avuto il tempo di estrarre la chiave. Appena ho trovato un cancello spalancato sono riuscita a passare e a sbatterglielo in faccia. Loro hanno continuato a insultarmi, tentando di trovare un altro ingresso, ma a quel punto ho raggiunto casa attraversando il cortile e mi sono salvata».

Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, commenta come «quanto capitato ad Aurora è un fatto molto grave, che purtroppo si ripete in forme simili tutti i giorni in tutta Italia. In questo Paese lesbiche, gay e trans sono ancora persone di serie B: basti pensare che in Parlamento sono al palo la legge contro l'omofobia e quella sulle unioni civili. Anche noi aderiamo alla campagna #iostoconaurora, mobilitarsi sui social network non è sufficiente. Ci vorrebbe subito un tavolo di confronto tra le associazioni Lgbt, il ministero dell'Interno e le prefetture. Le aggressioni sono un problema di ordine pubblico, non le unioni gay».
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