Komov spiega come destabilizzare un Paese, peccato che abbia descritto la politica russa


Pare proprio che il mondo omofobo sia accumulato da un aspetto: l'ira nei confronti di chiunque ponga domande critiche nei confronti della propaganda. Si prenda ad esempio il convegno omofobo organizzato dalla Regione Lombardia, dove un'innocente domanda critica posta da un ragazzo ha scatenato l'ira di un'intera sala che era lì solo per cercare una legittimazione dei propri preconcetti e non per dibattere liberamente.
Anche negli Stati Uniti si è potuto assistere ad una situazione simile. Il protagonista è Alexey Komov, il politico russo che Lega Nord e ProVita hanno portato in tour per l'Italia a propagandare il governo di Putin e l'odio nei confronti di gay e lesbiche.
In quell'occasione stava parlando ad una conferenza dei conservatori del Tea Party. Mentre era lì a sostenere che le leggi anti-gay di Putin fossero necessarie durante le Olimpiadi di Sochi dato che lo sport esalta il benessere psico-fisco e i gay non devono essere considerato psicologicamente sani, uno dei presenti gli ha chiesto perché tante associazioni giornalistiche, anche straniere, sono state chiuse in Russia.
Tanto è bastato per mandarlo su tutte le furie e, ad un certo punto, ha pronunciato una frase molto interessante: «Come si sentirebbe l'America se noi russi dessimo milioni di Dollari ad un'associazione texana che chiede uno stato del Texas libero e indipendente per rendere instabile gli Stati Uniti?», ha domandato all'intervistatore.
Il paragone appare molto interessante perché e proprio quello che sta facendo la Russia attraverso una politica che prevede la sovvenzione di organizzazioni e partiti che potrebbero destabilizzare unna nazione. Si pensi anche solo ai legami con tutte le destre europee, tutte accomunate da una politica sempre più anti-euro, anti-europea, anti-gay e pro-Putin.
Interessante è notare anche come il partito indipendentista Texano sia effettivamente stato invitato al congresso dei partiti di destra svoltosi a San Pietrosburgo.

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