Referendum in Irlanda: i primi dati parlano di una vittoria schiacciante del «sì»


Mentre è ancora in corso lo spoglio delle schede per il referendum irlandese sull'introduzione del matrimonio egualitario, il silenzio è stato rotto da un tweet del ministro per le pari opportunità Aodhan O'Riordain: secondo i primi risultati dello spoglio, tutte le previsioni dei sondaggi sarebbero state rispettate e la netta maggioranza dei cittadini si è espressa a sostegno della piena uguaglianza.
Uno dei principali esponenti del fronte del «no», David Quinn, è già intervenuto sull'emittente nazionale RTE per ammettere la sconfitta: «Questa è oggettivamente una vittoria impressionante per il sì», ha detto. Secondo i primi conteggi, infatti, il «sì» avrebbe vinto con due voti su tre (in alcuni seggi si è superato l'80%).

Un percorso tutto in saluta nell'Irlanda cattolica e conservatrice in cui la Chiesa ha giocato tutte le sue carte pur di ostacolare il riconoscimento dell'eguaglianza dinnanzi alla legge. Il tutto facendo leva anche sui suoi forti agganci politi e sulla sua posizione che la porta a gestire della quasi totalità delle scuole.
Ed è così che già alla vigilia del voto alcuni giornali dell'integralismo cattolico avevano già cercato di trovare alcune scuse dinnanzi alla probabile sconfitta. Ad esempio la Nuova Bussola Quotidiana si è lanciata nel sostenere che l'Irlanda «cattolica non lo è più da un pezzo» e che il risultato elettorale sia imputabile al «gravissimo scandalo dei preti pedofili» che ha rappresentato «il colpo di grazia per una Chiesa che già da molto tempo manteneva un controllo sociale non sostenuto da una vera vita di fede». Il neonato sito Matchman News (vicino a La Manif Pour Tous Italia, al Movimento per la vita italiano e al Forum delle Associazioni Familiari dell'Umbria) ha invece preferito sostenere che il risultato del referendum sia stato «comprato» dagli Stati Uniti. L'accusa si basa su una donazione fatta al comitato del «si», sostenendo poi che l'intera popolazione avrebbe votato in un certo modo convinta dalla compagna finanziata da quei fondi (peraltro inferiori a quanto investito dalla Chiesa per cercare di impedire l'introduzione del matrimonio egualitario in Inghilterra). Il tutto sorvolando su come nelle ultime settimane la quasi totalità della pubblicità di YouTube sia stata acquistata dal fronte omofobo, evidentemente pronto a spendere somme assai ingenti di che una qualche origine la devono pur avere. Ma si sa, l'importante è dire che il voto non conta se l'opinione espressa non coincide con la propria.
25 commenti