Sono 4.320 gli emendamenti presentati contro il dll sulle Unioni Civili, 3.060 dal solo Ncd


Sono ben 4.320 gli emendamenti presentati in Commissione Giustizia del Senato per cercare di frenare l'iter del ddl Cirinnà, la norma che dovrebbe finalmente riconoscere le unioni civili fra persone dello stesso sesso e garantire due genitori ai figli delle coppie omogenitoriali.
Le destre continuano a non volerne sapere e pur di imporre la propria volontà pare abbiano scelto la via dell'ostruzionismo. A presentare più proposte di modifiche è stato il gruppo del Ncd, con ben 2.778 emendamenti a cui si sommano i 282 scritti di proprio pugno dal senatore Carlo Giovanardi. Il vergognoso totale è di 3.060. Il gruppo di Forza Italia si è invece fatto portatore di 829 (di cui 700 del solo senatore Malan). Segue il Gal con 332.
Ora ogni singolo emendamento presentato dovrà essere votato, motivo per cui c'è da temere che la norma possa subire un ennesimo ritardo. Non male se si considera come quei partiti abbiano passato mesi a sostenere che «ci sono cose più importanti a cui pensare», pur dimostrandosi ora pronti a paralizzare l'esecutivo pur di impedire che si possa giungere ad un'uguaglianza di diritti.

All'appello degli omofobi non è mancato neppure Mario Adinolfi che, pur senza sedere in parlamento, da giorni dice di essere lui il responsabile ultimo del blocco della legge. Dice di aver scelto lui l'ostruzionismo, di aver scritto lui gli emendamenti e di essere stato lui a negare i diritti a migliaia di cittadini. Una dichiarazione grave che sarebbe annotata giusto per ricordare ai posteri di chi è la colpa.
Nel suo delirio si onnipotenza, Adinolfi finisce anche per descriversi come una loibby capace di governare il Paese contro gli interessi della maggioranza, così come pare suggerire modalità mafiose di ingerenza nella pubblica amministrazione quando invita chiunque conosca un deputato a far leva su quella conoscenza per tentare di negare i diritti dei gay.
Privo di qualunque senso del pudore, Adinolfi ha sostenuto anche che si sia di fronte ad «una legge di cui i proponenti stessi si vergognano» dato che a suo dire è scritta con termini dove «non capisce di che si parla». Considerato come la totalità delle leggi sia scritta in quel linguaggio, i casi possibili sono solo due: o si è dinnanzi ad una delle sue solite mistificazioni propagandistiche o si è di fronte ad una sconfinata ignoranza.
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