Tasmania: avanza la legge che consentirebbe l'espulsione dei ragazzi lgbt dalle scuole religiose


La Camera bassa della Tasmania (Australia) ha approvato una proposta di legge che introduce una deroga alla legge anti-discriminazione e permetterà ai presidi delle scuole religiose di poter rifiutare l'accesso agli studi agli studenti lgbt o ai figli di genitori dello stesso sesso.
In altre parole, qualunque istituto religioso potrà attuare vere e proprie ritorsioni nei confronti di ragazzi che hanno l'unica "colpa" di essere nati con un orientamento sessuale o con una famiglia che a loro non piace. Il tutto con modalità che costituirebbero reato se compiute da qualsiasi altro cittadino australiano ma che gli verrebbe consentito nel nome del loro credo religioso.

«Nelle scuole religiose la vita è già abbastanza difficile per i giovani gay per i figli di coppie dello stesso sesso anche senza il bisogno di questo tipo di mosse ideologica a favore del pregiudizio e della discriminazione nei loro confronti», ha commentato Rodney Croome, portavoce del Tasmanian Gay and Lesbian Rights Group, il quale fa anche notare come la norma appaia in probabile violare della sezione 46 della Costituzione della Tasmania, la quale protegge tutti i cittadini dalla discriminazione per motivi di religione.

Associazioni e cittadini si sono già mobilitati per chiedere alla camera alta una presa di posizione contro una norma ingiusta volta solo ad introdurre discriminazione legalizzata. La proposta di legge potrebbe essere discussa già antro la fine del mese.
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