Carlo Gabardini sul Family Day: «Nessuno ha il diritto di scendere in piazza spacciando l'odio per giustizia»


A due giorni dal Family Day che ha portato l'integralismo cattolico in piazza, Carlo Gabardini ha voluto esprimere tutta la sua preoccupazione per l'accaduto attraverso un videomessaggio. Dopo aver accennato ai dati falsi sulla partecipazione, l'attore chiarisce che non sono i numeri a preoccupare quanto il significato stesso della manifestazione:

Ho visto manifestare in "difesa" della famiglia da parte di persone che la famiglia ce l'hanno. Quindi da parte di privilegiati che non vogliono che altre persone possano essere felici tanto quanto loro. Ed è stato come vedere i ricchi che manifestavano contro i poveri. È come se tutti gli juventini decidessero di andare in piazza dicendo: "Noi siamo la serie A, voi del Sassuolo diete la serie B e non dovete mai arrivare in serie A". È stato come vedere i proprietari di casa che urlavano agli homeless: "Voi dovete morire. Non avete la casa, arrangiatevi". E questo non lo sopporto.
In più c'è un vizio di forma: perché se la casa è una ed è tua e tu non la vuoi dividere, vabbhé questo è egoismo. Però la legge sta dalla tua parte: tu puoi farlo, puoi decidere di non dividere la tua casa. Ma le famiglie non funzionano così. Le famiglie non sono a numero chiuso, ce ne possono essere quante si vuole. Se tu non vuoi che un altro abbia la famiglia, questo non è più egoismo: questo è odio. E io penso che nessuno abbia il diritto di scendere in piazza spacciando l'odio per giustizia. Questa cosa mi ferisce.
In più, l'altra cosa che non capisco, è perché nessuno in quella piazza mi sa spiegare che cosa gli toglierei io alla sua amata famiglia se finalmente potessi sposarmi anch'io. Questa cosa di nuovo mi addolora e mi preoccupa tantissimo.

Come nel suo stile, Gabardini non ha mancato di vedere il bicchiere mezzo pieno e ci ha tenuto a precisare che l'Italia vera non è quella vista sabato scorso:

La cosa che mi fa preoccupare un po' meno è che io so che i miei concittadini non sono così. Sono in giro da due mesi con il booktour di "Fossi in te io insisterei" e quindi vedo ogni giorno centinaia di persone. E io so che i miei concittadini non sono assolutamente contrari al matrimonio egualitario. Lo so perché lo vedo tutti i giorni. Perché parlo con ognuno. Invece non so, davvero non so, chi siano questo "milione" di persone che è scesa in piazza l'altro giorno a preparare il terreno per la mia infelicità futura.

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