La Croce: «La Madonna è apparsa al family, il gender è il primo segno dell'Apolcalisse»


«Nel cielo apparve poi un segno grandioso, un Donna vestita di sole. Ma sì, era Lei, la Vergine Maria, che da lassù ha socchiuso una finestra nel cielo scuro gonfio di pioggia, e con il sole di cui è rivestita, ha sorriso alle famiglie e ai bambini, ai nonni e a tutti coloro che avevano offerto la propria vita per la realizzazione di un evento straordinario». Si apre così un articolo di Antonello Iapicca apparso su La Croce di Mario Adinolfi.

Se era stato possibile avere sentore delle manie di grandezza di Adinolfi con il titolo scelto all'indomani del family day ("Un milione di persone che cambiano la storia"), la conferma pare giungere da un testo che si spinge a sostenere di sapere cosa pensa Dio. La donna sostiene infatti che «chi è stato raggiunto dall'amore di Cristo sa "discernere" i "segni" apparsi in Piazza San Giovanni; vi ascolta la voce di Dio, perché ha sperimentato che Lui parla agendo nella storia. E anche il 20 giugno ha parlato, eccome se ha parlato». Scrive:

Deve aver detto: Affermate che non esisto e non l'ho creata io? Definite "inaccettabile" che le mie creature più belle scendano in piazza per affermare di essere quello che sono, cioè ben "distinte" da me proprio perché create da me? È "medioevo ideologico e intollerante" testimoniare con i frutti dell'unione della "carne della loro carne" di "maschi" e di "femmine" che proprio così ho creato l'uomo a mia immagine e somiglianza? Contestate per questo la famiglia naturale composta da uomo e donna e il diritto dei figli ad avere e conoscere il padre e la madre? Allora, alzate lo sguardo e ascoltate bene quello che vi dico. Le avete viste le nuvole avvicinarsi alla piazza? C’erano dentro le parole che ho preparato per voi che vi siete voltati dall'altra parte per non vedere e non ascoltare quello che avevo da dirvi attraverso la gioiosa testimonianza dei miei figli. Erano stampate in ogni goccia del temporale che si è abbattuto su di loro. Qualcuno ha detto ironicamente che era il segno del mio disappunto per una manifestazione di bigotti gelosi dei loro privilegi e "contro" i diritti delle coppie omosessuali e dei loro figli. Ah sì? Vedete che non avete discernimento?

Si passa poi al citare la Genesi nel sostenere che «quando il peccato originale di Adamo ed Eva si espande e cresce parossisticamente raggiungendo il suo culmine, accade che le acque di sopra non restano più distinte e separate da quelle di sotto e si scatena il diluvio, trascinando il creato in un caos simile a quello precedente la creazione. È un segno delle conseguenze dell’orgoglio dell'uomo che voleva diventare uguale a Dio [...] Il peccato, infatti, è essenzialmente confusione di ruoli, e l'uomo che ne è schiavo perde l'identità che gli deriva dalla distinzione tra lui e Dio e tra lui e l'altro; per questo deve fagocitare la carne della sua carne nel tentativo di eliminare le differenze che lo chiamano all'umiltà e all'obbedienza che suppone l'amore».

Allora, quel temporale era il "segno" del caos nel quale sta per precipitare l'Italia! Era il diluvio che confonde le acque dove intere generazioni potrebbero affogare! E si è abbattuto sul popolo giunto a San Giovanni proprio perché non sono dei privilegiati che si rinchiudono in una torre d’avorio. Quegli scrosci d’acqua erano il segno delle lezioni che vorrebbero imporre alle nuove generazioni, non solo ai loro figli. Ma quell'acqua scendeva su di loro perché sono le avanguardie che, mandate in prima linea per difendere l’intero Paese, come “sentinelle in piedi” sanno discernere le mosse del nemico. Non sono mica una setta di illuminati che nel segreto delle loro riunioni pianificano la distruzione dell’umanità. Sono uomini, carne e sangue come tutti, ma con gli occhi del cuore capaci di discernere la gravità del momento, distinguendo senza reticenze e compromessi il bene dal male.
Quel temporale doveva riversarsi su di loro, per mostrare a tutti che chi vive per rendere testimonianza alla Verità non scappa dalla storia ma la affronta per arginare il male prendendo su di sé i peccati degli altri. Sono restati tutti al loro posto, con i loro bambini fradici ma felici.

Si sostiene poi che quella gioia non possa essere compresa «se non si ha l'esperienza della forza misteriosa e dirompente della Verità che si fa carne nella propria vita» di chi «vive ogni giorno il compimento della propria persona nell'umile cammino della creatura, accettando i limiti che lo rendono immagine di Dio».
Peccato che a creare dubbi su quella "gioia" non fosse tanto la voglia di restare sotto la pioggia (basterebbe andare ad un qualsiasi concerto per poter vedere tante perone felici di stare sotto alla pioggia per assistere all'esibizione del loro gruppi preferito) ma il fatto che si possa gioire nell'andare in piazza per chiedere che ad altri sia regata la dignità sociale.
Ma ovviamente l'articolo non coglie tale aspetto e prosegue nel suo sostenere che sia stato Dio a voler premiare i suoi «martiri della Verità» nel far cessare la pioggia. «Sì avevate visto bene -rimarca Iapicca- era proprio Lei, la Vergine Maria immagine splendente della Chiesa che dal Cielo sorrideva compiacente e felice dei suoi figli indomiti nell'arca che solca le acque del diluvio. Le parole che rimbalzavano dal palco avevano bisogno del sole che certificasse la loro autenticità: "le foglie sono verdi" perché esso le accarezza con i suoi raggi benefici; le mamme e i papà danno i loro figli alla sua luce, la stessa nella quale i figli del giorno fanno le battaglie politiche, giuridiche e culturali per difenderli dalle tenebre».

Ma non finisce qui. L'articolo azzarda anche che:

La battaglia è appena iniziata. Come Noè, anche quando c'è il sole vediamo il diluvio avvicinarsi, mentre i più, sedotti dal pensiero unico, ci sbeffeggiano. Sappiamo, infatti, che il gender, le nozze omosessuali e l’utero in affitto disegnano il fronte nuovo e forse decisivo del combattimento escatologico profetizzato dall'Apocalisse: dopo il "grande segno" della Donna vestita di sole, in essa appare quello del "serpente antico" che muove guerra alla "discendenza" della Donna, cioè a "coloro che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù". E che cosa è successo nella Piazza proprio mentre terminava l'incontro con una chiamata a conversione per tutti? Esattamente quello che è profetizzato nell'Apocalisse: "Allora il serpente vomitò dalla sua bocca come un fiume d’acqua dietro alla donna, per farla travolgere dalle sue acque". E così è stato; un altro acquazzone si è riversato sulla Piazza, il segno che ha ricordato a tutti quello che ci aspetta. In famiglia, a scuola, sui posti di lavoro, al mercato e al centro commerciale, dal parrucchiere e con gli amici e i parenti, anche nelle parrocchie e nelle varie associazioni e movimenti, il "fiume d’acqua" ci perseguiterà per spegnere la "testimonianza" che Dio ci ha donato come una primizia in favore di tutti.

In conclusione si sostiene che «la natura attaccata e sfregiata dalla confusione del nemico accoglierà ancora il braccio disteso di Dio, e il suo dito saprà ricreare di nuovo laddove il nemico spargerà corruzione e morte. [...] Proprio come è accaduto nella giornata di ieri a San Giovanni, sulla quale c'è, come un memoriale, la firma di Dio. "Sole" e "acqua", come dire "maschio" e "femmina", i segni inconfondibili del Creatore, senza i quali nessun seme può vedere la luce, crescere e dare i frutti per i quali è stato deposto nel grembo della terra e di una madre».
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