La NuovaBQ delire: «Noi aconfessionali, in piazza con il Papa e la Madonna»


Gandolfini l'ha detto, l'ha ribadito e l'ha spergiurato: la manifestazione di Piazza San Giovanni sarebbe stata completamente «apartitica e aconfessionale». Anche i redattori de La Nuova Bussola Quotidiana parlano di un'«iniziativa interconfessionale, apartitica ed assolutamente di popolo», naturalmente solo aver sostenuto di essere un «milione di partecipanti» a fronte di realtà fisiche che renderebbero impossibile una simile capienza.

Ma nella cronistoria proposta dal giornale integralista, tutto diventa farsa. Si sostiene che la manifestazione sia stata svolta «per riaffermare il diritto di mamma e papà a educare i figli e fermare la colonizzazione ideologica della teoria gender nelle scuole e nel Parlamento e bloccare sul nascere il ddl Cirinnà che consentirebbe in prospettiva adozione e utero in affitto per le coppie dello stesso sesso». Naturalmente non esiste alcuna teoria gender e non c'è correlazione fra il riconoscimento delle unioni civili e pratiche di utero in affitto, ma si sa che La Nuova bussola Quotidiana è sempre stata in prima fila nel raccontare menzogne che potessero alimentare odio verso le minoranze.
Dalle pagine di quello dello stesso giornale che non ha esitato ad insultare i figli delle famiglie Arcobaleno (definiti come «piccoli balilla del credo omosessualista») poi arrivino lodi per tutti quei genitori che hanno portato in pizza bambini piccoli e piccolissimi. E se le fiabe raccontate dalle famiglie lgbt vengono bollate come finalizzate a «vergare la superficie immacolata della mente e dell'anima dei bambini», è con soddisfazione che sui social si è mostrato come i bambini siano state proposte attività di dubbia moralità, come il metterli lì a scrivere su delle lavagnette frasi ideologizzate come «No gender» o «Sì alla famiglia naturale». Sosterranno anche di essere famiglie meritevoli di maggiori diritti rispetto alle altre, ma dinnanzi a scene come questa è difficile non mettere in dubbio la loro capacità educativa.


Una manifestazione aconfessionale (dicono). Organizzatori e manifestanti continuano a ripetere ad oltranza che la manifestazione sia stata aconfessionale, eppure è La Nuova Bussola Quotidiana a ricordare come «gli striscioni che sintetizzano i motivi ispiratori e gli obiettivi della manifestazione» contenessero frasi come: «Ogni minaccia alla famiglia è una minaccia alla società, difendete le vostre famiglie», «Giù le mani dai nostri figli», «Dio maschio e femmine li creò», «DDL Cirin-NO!».
Curioso che la Bibbia sia considerata una motivazione aconfessionale, così come aconfessionale non appare certo la presenza sul palco di Vincenzo e Sarah Aquino (una famiglia con undici figli che ha raccontato come la «Provvidenza, che è la mano generosa di Dio, che non ci ha mai fatto mancare nulla, dai vestiti al pane, dai pannolini ai giocattoli».

L'articolo dedica un intero capitolo allo spiegare come i principali protagonisti della manifestazione siano stati il Papa e la Madonna. «Durante la manifestazione -raccontano- sono stati fatti ascoltare alcuni passaggi del discorso rivolto dal Pontefice il 14 giugno scorso alle famiglie romane». Ed è a quel discorso che «si sono richiamati quasi tutti gli oratori dal palco, da Costanza Miriano ad Alfredo Mantovano, da Gianfranco Amato a Mario Adinolfi».
Aggiungono poi come Gandolfini abbia spiegato ai presenti «come la soluzione trovata sia l'icona bizantina della Madonna "Salus populi romani", la cui immagine campeggia quindi sul palco. E si tratta di un quadro molto caro al Cammino neocatecumenale ed al suo iniziatore Francisco Arguello, detto "Kiko", senza il quale la manifestazione di San Giovanni non avrebbe forse potuto tenersi».
Kiko ha detto ia presenti di aver ricevuto un'investitura papale per combattere contro la dignità di gay e lebiche e contro la lotta agli stereotipi di genere: «Il Santo Padre sta con noi -ha affermato dal palco- Ho scritto al Santo Padre, dopo aver ricevuto le lettere di alcune famiglie e il Papa mi ha risposto quando, domenica scorsa, ha detto che ci sono ideologie che colonizzano le famiglie e contro cui bisogna agire. Qualcuno sbaglia se pensa che non gli piacciono i cortei». Il riferimento è alla Cei che ha deciso di non partecipare.

Un accenno viene dedicato alla presenza dell'imam della moschea di Centocelle. Ma dato che alla Nuova Bussola Quotidiana non stanno simpatici gli "infedeli", l'articolo precisa che che è «arrivato in ritardo» ed il suo sostenere che il gender «è pericoloso, cattivo per l'umanità» viene fatto seguire dalla precisazione del redattore: «Peccato che la famiglia, secondo il diritto islamico, è governata da regole sociali e giuridiche che sono agli antipodi del diritto naturale e cristiano. Ma tant'è, quando si deve fare una alleanza contro tutti e contro tutto "non si bada a spese"».


Una manifestazione apartitica (dicono). Nell'articolo non è poi mancato uno spazio dedicato ai politici presenti. Si è ribadito che «tutti i politici presenti non hanno avuto aree loro riservate, ma si sono mescolati alla folla perché, hanno tenuto a sottolineare gli organizzatori, si è voluto anche così «la natura apartitica e apolitica della manifestazione».
Fermo restando che una manifestazione simile non può essere "apolitica" dato che tutto ciò che influisce sulla società è necessariamente un fattore politico (questo lo dice la lingua italiana), opinabile è anche il sostenere che non ci fossero colori partitici.
La carrellata dei presenti, infatti, include solo Giorgia Meloni, Maurizio Sacconi, Angelino Alfano e Matteo Salvini. tutti politici di una precisa area politica e tutti impegnati nel cercare di ottenere voti attraverso odio, omofobia e razzismo.
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