Massimo Gandolfini presenta il nuovo Family Day: «Noi apartitici e aconfessionali»


Massimo Gandolfini è il presidente lombardo dell'Associazione Medici Cattolici, ma è anche un uomo che va in giro a sostenere che l'omosessualità non sia normale e che i gay debbano essere ritenuti dei malati mentali. È anche fermo anche nel sostenere che l'omofobia non esista e che i gay si suicidino perché dei disagiati sociali. A suo parere, un bravo educatore deve cercare di convincere eventuali studenti gay a "diventare" etero.
È lui il volto scelto dall'integralismo cattolico come portavoce del comitato organizzatore del faimily day che il 20 giugno prossimo porterà l'omofobia in piazza per tentare di negare che i gay possano avere diritti civili.
Il nome scelto per il comitato è già un programma: «Difendiamo i nostri figli». Insomma, siamo dinnanzi al solito motto mistificatore che intende inculcare paura al fine di ottenere un risultato politico. Inconcepibile è anche come un movimento assai noto per le sue ideologie possa presentarsi in una sala stampa per sostenere di essere «un comitato di liberi cittadini apartitico e aconfessionale».

Nel presentare l'iniziativa, Gandolfini si è vantato di come le varie conferenze organizzate in chiese ed oratori (noti luoghi aconfessionali, ndr) siano riuscite a convincere persone che «non sapevano che cosa sta accadendo» a credere che l'identità sessuale sia «una scelta». Ha sottolineato anche come in seguito a quelle conferenze gli ascoltatori si siano detti «molto allarmati».
In altre parole, si è dinnanzi ad una confessione di come ci sia stata una vera e propria opera di propaganda volta a creare paura infondata verso informazioni false o strumentalizzate, di certo incuranti di come l'omosessualità sia una variante naturale della sessualità e di come non vi sia alcuna scelta.

Gandolfini ha poi parlato di quello che lui definisce «l'enorme problema della famiglia, bombardata da ogni parte, esautorata dal suo ruolo costituzionalmente garantito di educare i propri figli. Da questo compito non può essere scippata. Vogliamo rendere noto alla popolazione che stiamo andando incontro al rischio indottrinamento, cosicché i genitori possano prendere le decisioni che loro competono». Ma come abbiamo già avuto modo di analizzare, in realtà quelle rivendicazioni si basano su estratti di normative in cui si omettono i doveri di un genitore e i diritti dei figli (nessun documento dice che i figli siano giocattoli su sui i genitori hanno il diritto di riversare le proprie idologie!).

In un'intervista successivamente rilasciata a Radio Vaticana, il comitato «apartitico e aconfessionale» spiega come i loro slogan riprendano alcune parole del Papa: «Noi ci siamo permessi di utilizzare delle bellissime, felicissime espressioni del Santo Padre», ha dichiarato Gandolfini. Nell'occasione ha anche sostenuto che sia necessario combattere il ddl Cirinnà perché «è fuori discussione che se dovesse passare l'idea che ci sono modelli di famiglia con due maschi o due femmine, è chiaro che poi i bambini nelle scuole verranno educati all'idea che può esistere una famiglia con due maschi e con due femmine».

Alla conferenza stampa di presentazione erano presenti anche Mario Adinolfi e Paola Binetti. Lo scopo della manifestazione è quello di affossare la legge sulle unioni civili, così come il 12 maggio del 2007 avvenne per i Di.Co.. Luigi Amicone, direttore del settimanale Tempi, ha anche auspicato che una simile manifestazione possa portare ad una rottura con l'Europa al fine di confluire verso le politiche di Russia ed India.
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