I fan di Amato: «Non permetteremo mai ai gay di poter vivere sereni»


Alcuni ignoti hanno rotto un finestrino della macchina di Gianfranco Amato, il presidente dei Giuristi della vita, forse attratti da una scatola lasciata vistosamente incustodita sul sedile posteriore dell'autovettura durante la notte. Eppure sia il gruppo di avvocato che l'associazione Provita hanno già compiuto un processo ed emesso una condanna (priva di qualunque prova evidente) ed affermano che la colpa è dei gay. Anzi, l'associazione integralista si lancia nel sostenere che l'atto sia stato compito perché Amato è eterosessuale.
Parlano di un «clima di odio e discriminazione eterofobica» nei confronti dell'«indomito avvocato della libertà e dei veri diritti umani» e di «furore ideologico, odio e intolleranza da parte di chi pretende di soffocare la libertà di opinione e di credo religioso nel nostro Paese».
Lasciando perdere come le conferenze di Amato spesso appaiano volte solo a raccontare mistificazioni che possano legittimare le discriminazioni (il che le rende ben lungi dall'avere a che fare con un credo religioso) è attraverso Facebook che è possibile capire come tutto ciò sia stato utilizzato per spingere persone ideologizzate a nuovi violenti attacchi contro la comunità lgbt.

Se i Giuristi per la vita si lanciano nel sostenere che i gay siano dei nazisti e che loro abbiano il diritto di andare in giro a dire che «che l'omosessualità è un peccato» e che «non si ritiene giusto che due uomini si sposino» (con tanto dei soliti riferimenti all'utero in affitto giusto per non far mancare le solite mistificazioni), non manca chi va oltre. È il caso di Giulia, pronta a sostenere che i gay vogliano introdurre la pedofilia, l'eterofobofia e la cristofobia nelle scuole e lancia una chiara minaccia nei loro confronti: «Non vivrete mai sereni in mezzo al popolo. Questa è una promessa», dice.
Violenze vengono minacciate anche da Sergi, il quale sostiene che «questa gentaglia [ossia i gay] debba stare molto, ma molto attenta. La pazienza è ormai giunta al termine e le reazioni saranno commisurate alle loro prepotenze e aggressioni. O pensano seriamente di trovare degli "agnelli sacrificali" a cui poter fare tutto quello che vogliono??? Prevedo che si faranno molto male».

Iolanda si dice scandalizzata che la notizia non sia stata data ai telegiornali e asserisce che il finestrino rotto di Amato non abbia avuto risalto mediatico solo perché ha riguardato «un uomo normale» e non un gay (quasi come se i tg si occupassero dei gay che subiscono atti vandalici alle proprie autovetture, ndr). Renato appare certo che l'atto sia stato compiuto dai volontari di Arcigay e parla di «maestri che intendono insegnare i valori intrinsechi» che mostrerebbero «tutta la loro arroganza e tutta la loro indicibile inciviltà».
Faoith coglie la palla al balzo e ostenta tutta la sua omofobia nel sostenere che l'amore gay sia da ritenersi «amore anale». E tante sono le prese di pozione di chi apprezza Amato per la sua legittimazione alla discriminazione a all'omofobia. Naturalmente non manca neppure chi sostiene che una «gaystapo non sopporta chi mette a nudo le loro falsità e bugie» (anche se la prova dei fatti dimostra che le strumentalizzazioni dei documenti arrivino da altre parti) nel nome di una divina battaglia ai gay e alla dignità di chi non è eterosessuale. Qualcuno lo ringrazia «per aver amato i suoi soldati» e tanti promettono preghiere perché possa continuare ad impedire il riconoscimento dei diritti umani altrui.
13 commenti