La bufala degli incontri segreti tra Monica Cirinnà e Nunzio Galantino


Il caso è stato montato e smontato all'interno dell'integralismo cattolico. Nella giornata di ieri la Manif pour tous Italia e la Nuova Bussola quotidiana avevano dato notizia di presunti «incontri segreti» con cui la senatrice Monica Cirinnà avrebbe discusso il progetto di legge sulle unioni civili con Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana.
Se apparirebbe gravissimo vedere uno stato laico che chiedere il permesso al Vaticano per poter garantire i diritti costituzionali dei propri cittadini (ricordiamo come la necessità di una legge simile sia stata sancita nel 2010 dalla Consulta e nel 2012 dalla Corte di Cassazione, ndr) quelle stesse realtà avevano colto la palla al balzo per lanciare un duro attacco a Galatino. Il portavoce della Manif pour tous, Filippo Savarese, si è anche affrettato a rilasciare un'intervista al sito ultra-cattolico IntelligoNews per affamare che «noi crediamo che sul ddl Cirinnà non possa esserci nessun compromesso» dato che la si ritiene una legge «anticristiana» e «dinanzi ai tribunali le unioni civili vengono sempre equiparate al matrimonio. Quello che noi chiediamo di riconoscere sono i diritti dei singoli conviventi, al 90% già riconosciuti». In altre parole, la rivendicazione è quella di lasciare tutto com'è ora e di negare i diritti costituzionali altrui perché di scarso interesse per sé stessi.
In serata Toni Brandi, presidente di Provita onlus, ha dichiarato di aver avuto rassicurazioni dai vescovi e assicura che la CEI «smentisce l'ipotesi che possa accettare un qualche compromesso sulle unioni civili». Al solito dice che «questo chiarimento era necessario e dovuto anche per rassicurare il milione di persone di Piazza San Giovanni che sono giustamente convinte che la CEI non le abbandonerà e non accetterà compromessi sul ddl Cirinnà».
Se dovessimo prendere per buono quanto detto (l'attendibilità di chi continua a negare l'evidenza per sostenere che al Family Day ci fosse un milione di persone si commenta da sé, ndr) siamo dinnanzi ad un caso montato da cima a fondo all'interno di associazioni anti-gay particolarmente unite fra di loro.
A voler pensare male, si potrebbe persino ipotizzare che possa essersi trattato di una montatura buttata lì solo per poter dire che Galantino sia dalla loro parte, soprattutto dopo la presa di posizione del vescovo contro il loro Family Day.
Interessante è notare anche come si continui a sostenere con insistenza che un presunto diritto all'odio di 300mila persone debba prevalere sui diritti costituzionali di migliaia di cittadini. E interessante è notare come la notizia sia stata provvidenziale per il lancio da parte di Pro vita della solita petizione-bufala contro il ddl Cirinnà in cui è indicato a chiare lettere che si può votare quante volte si vuole senza nemmeno prendersi la briga di cambiare indirizzo email.
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