I Boy Scouts of America confermano la messa al bando degli atei


Pare proprio che i Boy Scouts of America non ce la facciano a non discriminare. Dopo aver parzialmente abolito la messa al bando per le persone gay (anche se con deroghe che permetteranno ai gruppi religiosi di poter continuare con quelle discriminazione) è stato confermato che le attività saranno rigorosamente vietate agli atei. I ragazzi potranno accedere ai gruppi solo se sosterranno di credere ciecamente in Dio.
Si è così dinnanzi all'ennesima discriminazione, peraltro particolarmente discutibile dal punto di vista della dottrina dato che si pare supporre che si debba parlare di Dio solo a chi già vi creda e non a quanti non abbiano fede.
Tutti i membri degli scout saranno tenuti a firmare una "dichiarazione di principi religiosi", in cui si afferma che «I Boy Scouts of America sostengono che nessun membro possa essere ritenuto un buon cittadino senza riconoscere il proprio impegno verso Dio».
Se si considera come la BSA sia la più grande organizzazione scoutistica degli Stati Uniti e come spesso non vi siano alternative, quel divieto si traduce nell'impossibilità per i ragazzi di famiglie atee di poter vivere lo scoutismo (che di per sé non è confessionale). Per questo motivo la Freedom from Religion Foundation chiede che quel divieto sia fatto cadere allo stesso modo della messa al bando dei ragazzi gay.
La richiesta appare ragionevole se si considera come nessuno chieda l'eliminazione dei riferimenti a Dio nella promessa o alla presenza di attività confessionali, ma si chiede semplicemente di proteggere la libertà di coscienza dei ragazzi così come da decenni avviene fra le Girl Scouts (le quali non hanno alcun problema ad accogliere ragazze scout non religiose).
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