Provita invita a privare i bambini dei loro sogni per impedire i diritti lgbt


Non passa giorno senza che l'associazione Provita non cerchi di creare isteria attorno ad un qualcosa che non esiste. Eppure loro continuano a spergiurare che «l'ideologia gender» ed è pericolosissima. Dicono che bisogna aver paura dello stato e delle scuole e che l'integralismo cattolico e le destre politiche siano il rifugio grazie al loro messaggio di odio.
In un articolo scritto da un tale che si firma "Profeta Tra i Leoni", l'associazione ingergralista torna a spiegare che cosa sia questa fantomatica iridologia. Il motivo di tali spiegazioni è presto detto: dato che quei concetti non esistono in alcun ambiente accademico, è fondamentale che i fondamentalisti ripetino ad oltranza ciò che loro stesso hanno teorizzato (ovviamente attribuendone la paternità alle loro vittime) in modo che qualcuno possa cascarci. Si apprende così che questa fantomatica idologia «parte dall'idea che il neonato, prima di essere manipolato dalla cultura, ha un genere indifferenziato, è come una tabula rasa, ossia non è né maschio né femmina. Diviene maschio o femmina perché obbligato dall’educazione».

L'articolo passa poi alla parte più interessante, ossia quella in sui si sostiene che gli stereotipi di genere siano importantissimi e che il destino degli uomini debba basarsi sulla cultura passata in virtù del dato biologico:

Appare ovvio che per le femministe e per coloro che appartengono alla galassia LGBTQ questo schema sociale appare svantaggioso. In che modo è possibile scardinarlo?
Innanzitutto è necessario contrastare questa millenaria cultura e decostruirne quelli che loro chiamano “gli stereotipi”. Da qui la tanto attuale battaglia agli stereotipi, che principalmente deve svolgersi nelle aule scolastiche di ogni ordine e grado, ossia il luogo per eccellenza dove si forma il futuro della società.
È fondamentale, per non ricadere in altre forme di schiavitù, che questi stereotipi, una volta distrutti, non vengano sostituiti con niente: ognuno deve poter scegliere cosa vuole essere, senza essere forzato da nessuno. È necessario che società, istituzioni e tutte le agenzie educative (inclusi i genitori) si approccino al singolo in modo ‘neutro’, senza volerlo forzare a fare niente contro i suoi desideri.


Appare incredibile, ma lo dicono schiaramente. Sostengono che la vita non debba basarsi su aspirazioni o su desideri, ma solo sull'emulazione e la conformazione a ciò che qualcun altro si dica. la libertà di scelta è visto come il nemico, un qualcosa che debba essere combattuto. Il tutto per arrivara a sostenere che «un'educazione indifferenziata produrrà una cultura inclusiva che riuscirà, senza grossi problemi, ad accettare i temi cari al movimento omosessuale: equiparazione di omosessualità ed eterosessualità, coppie omosessuali e famiglie omosessuali».
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