Blitz e volantinaggi anti-gay da parte di Lotta Studentesca; la scuola è diventato il campo di battaglia dell'inegralismo


Anche quest'anno Lotta Studentesca è tonata ad imbrattare i muri di numerose scuole con slogan anti-gay. A Padova e Verona, gli studenti hanno ritrovato il proprio edificio riscoperto dalla scritta omofoba «La vostra cultura è contro natura». Così come sottolineato anche dagli articoli della stampa integralista, ecco che il fantomatico «gender» sia diventato sinonimo di gay in una battaglia in cui si vuole impedire il diritto alla vita di chi ha un orientamento sessuale che non sia strettamente eterosessuale.
«Anche quest'anno non daremo tregua alle istituzioni, scendendo in piazza tutte le volte che sarà necessario per prevenire la lobotomizzazione della nostra gioventù». È questa la minaccia lanciata da Andrea Di Cosimo responsabile nazionale del movimento di estrema destra.

Ovviamente Di Cosimo non ha mancato si salire sul carrozzone di chi si appiglia alla fantomatica «ideologia gender» per legittimare la discriminazione, tant'è che in un comunicato stampa sostiene che le scuole vogliano far passare l'idea che «essere uomo o donna è soltanto una convenzione sociale, e che il sesso di un individuo possa essere scelto prescindendo totalmente dal fatto biologico».
La sua visione è che maschi e femmine abbiano ruoli sociali diversi dettati dalla natura e che non c'è nessuna sovrastruttura sociale che ci porti a pensare che sia la donna dover restare in cucina. Evidentemente reputa che la donna debba lavare i panni e cucinare perché così ha voluto Dio... tant'è che afferma:

In natura, infatti, senza alcuna sovrastruttura culturale, il maschile e il femminile non soltanto sono differenti, ma fanno la differenza. Sono complementari e non di certo intercambiabili o opinabili. La personalità e il carattere si cominciano a delineare fin dalla giovane età. Dare ai bambini la possibilità di "scelta" non solo li disorienta ma li fa crescere deboli e insicuri. In un paese come il nostro dunque in cui i ragazzi sono sempre più fragili, lontani dai sani valori della tradizione, senza punti di riferimento e lasciati alla deriva dalla nostra classe politica, la soluzione non è certo l'introduzione di una delirante "teoria del gender". La chiamano "Buona Scuola" ma le premesse stanno dimostrando l'esatto contrario. La nostra idea di gioventù è combattiva, virile e non "rammollita" da stereotipi sociali, dove l'inversione è la regola e la normalità, un disvalore. Anche quest'anno siamo pronti alle barricate"!

Dura è la reazione di Arcigay Tralaltro Padova che commenta: «È desolante apprendere della campagna omofoba di Lotta Studentesca, da degli studenti ci si aspetta maggiore capacità di comprensione e apprendimento». Ed ancora, parlando di quanto avvenuto nel territorio, aggiungono:

Nella notte fra martedì e mercoledì, Lotta Studentesca ha esposto uno striscione accanto all'Istituto "G. Valle” per opporsi a una fantomatica "teoria gender" definita dallo stesso Ministro Giannini "una truffa culturale". Questo striscione segue a ruota quello attaccato nelle vicinanze del Padova Pride Village, una manifestazione amata da tutta Padova aggredita con lo slogan "Il nostro pride è la famiglia". Queste iniziative sono la manifestazione visibile di un'aggressiva comunicazione d'odio condotta da Lotta Stu
dentesca nei confronti della comunità LGBT e della strumentalizzazione della scuola per condurre una campagna omofoba sulla pelle degli studenti.
Mattia Galdiolo di
Arcigay Tralaltro Padova commenta: «Queste iniziative tradiscono un'ignoranza e un'aggressività preoccupanti, perché partono da un rifiuto dell'altro che impedisce qualsiasi dialogo. Lotta Studentesca si inserisce nel terrorismo culturale del gender con beata incoscienza minacciando barricate e sventolando una combattiva virilità. Questo è un atteggiamento francamente ridicolo, ci si domanda cosa possano mai capire a scuola studenti così chiusi al dialogo, tuttavia siamo disponibili a illustrare a Pauline Smagliato, ad Andrea Di Cosimo e alle ragazze e ragazzi di Lotta Studentesca le nostre posizioni, forse allora potranno rivedere le loro con maggiore consapevolezza".
«L’unica cosa controcultura è la presenza di fascismi all’interno delle scuole», ichiara Beatrice Di Padua, coordinatrice provinciale della
Rete degli Studenti Medi Padova. «Oggi davanti alle scuole di Padova c’erano anche i nostri striscioni, con espresso lo slogan “Abbattiamo i Muri, Costruiamo il futuro”. Riteniamo che i muri alzati dall’ignoranza di certi slogan, legati a ideologie di vecchia data, non può che segnare una sconfitta per la scuola tutta. Crediamo sia importante condurre percorsi educativi nelle scuole sulle questioni di genere e sull’affettività e l’educazione sessuale più in generale. La miglior risposta è emarginare fenomeni come questo, che fortunatamente rispecchiano solo una piccola parte deglistudenti dell’istituto “G. Valle” e della nostra città».
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