Messico: il cardinale omofobo Sandoval è stato denunciato per istigazione alla violenza


La Corte Suprema del Messico ha sancito che i requisiti per il matrimonio «non possono escludere gli orientamenti sessuali» e che «la procreazione non può essere considerata una componente essenziale del matrimonio».
Tutto ciò non è piaciuto alla Chiesa Cattolica che, come da copione, si è immediatamente attivata per cercare di contrastare l'uguaglianza sociale di gay e lesbiche. Nonostante la magistratura abbia introdotto il matrimonio egualitario, il cardinale Juan Sandoval (arcivescovo emerito dell'Arcidiocesi di Guadalajara) ha deciso di intraprendere una crociata volta a distruggere l'uguaglianza sociale.
Nel corso di un programma televisivo, ha sostenuto che il matrimonio deve basarsi esclusivamente sulla natura umana e sulla rivelazione biblica, e che «tutto il resto è una deviazione, un'aberrazione e un'aggressività». Ovviamente come «natura umana» viene intesa una sua personale concezione basata sul ritenersi il metro di giudizio, così come dalla Bibbia pare aver estrapolato solo una delle tante forme di matrimonio che lì vengono legittimate (tra cui anche la possibilità di sposare una ragazza stuprata,ma solo dopo aver corrisposto un pagamento in denaro al padre).
Il cardinale Sandoval è ricorso anche al solito terrorismo psicologico, sostenendo che «ci sono organizzazioni internazionali conformi a un nuovo ordine mondiale che cercano di distruggere la famiglia, la Chiesa cattolica, la sovranità nazionale, un intero popolo». Da lì la sua esortazione al clero affinché tenti di incoraggiare i laici a battersi contro i diritti della comunità lgbt.
Dinnanzi a simili parole, dodici organizzazioni lgbt hanno presentato una denuncia penale nei confronti del religioso, sostenendo che quelle dichiarazioni costituiscono un atto di discriminazione e incitamento alla violenza. Un portavoce ha spiegato come si sia scelto di intraprendere «una via legale in difesa dei diritti umani per costituire un precedente», in modo tale che si sappia che non basta dichiararsi cristiani per sentirsi nel diritto di alimentare odio e violenza nei confronti degli altri.
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