Il capogruppo del Ncd di La Spezia promuoveva il Family Day in gruppi Facebook inneggiati allo sterminio dei gay


Si intitola "Il Gay Pride è una pagliacciata" ed è una delle innumerevoli pagine di incitamento all'odio (rigorosamente di destra e cattolica) in cui è possibile imbattersi su Facebook. Come da copione, tutti i post hanno l'unico scopo di alimentare la violenza e la discriminazione contro la comunità lgbt attraverso le solite foto decontestualizzate, insulti gratuiti e volgarità. Non manca poi un intero filone volto a sostenere che l'omosessualità non dovesse essere cancellata dall'elenco delle malattie mentali e che i gay non siano persone normali.
Il tutto con il pauso unanime di una schiera di fanatici che si presentano con aquile naziste e croci uncinate, pronti anche a sostenere che un genitore che un genitore debba «togliere dalla faccia della terra» un figlio che partecipa ad un gay pride o interessati a promuovere ignobili pagine omofobe presumibilmente da loro create.

Ma il dubbio che tutto quest'odio non sia libertà di espressione non giunge solo dal constatare la falsificazione proposta in quelle pagine, ma soprattutto da come si arrivi a scrivere nero su bianco veri e propri inviti alla violenza.
Prendiamo in esempio. Proponendo l'immagine di un ragazzo gay, il gestore della pagina domanda: «Ma perché dobbiamo condividere con questi individui lo stesso pianeta?». Tra le 11 condivisioni di quel rantolo d'odio, solo due sono pubbliche: in una c'è un utente che invita a bruciare i gay, nell'altra c'è chi si identifica con l'immagine di Putin e promette punizioni divine.
Basta andare qualche post più in basso e si incontra anche una foto del Roma Pride con una frase che lascia pochi dubbi riguardo al fatto che si stia invitando a dare i gay in pasto ai leoni.

Se è facile rimane a bocca aperta dinnanzi ad uno stato che tollera queste campagna d'odio, davvero insopportabile è come fra i commenti della pagina si possa trovare un messaggio del 22 marzo scorso in cui il signor Gino De Luca invitava quei fanatici al prendere parte all'organizzazione dei Family day attraverso. Peccato che De Luca (nella foto insieme a Giovanardi) non sia un privato cittadino, ma un politico che si presenta fieramente come il capogruppo del Ncd nel comune di La Spezia. In quel periodo era anche un candidato di Area Popolari alle elezioni regionali della Liguria nella lista Toti, poi non eletto a causa delle sole 449 preferenze ottenute. Eppure appare difficile non avere il dubbio che l'omofobia e l'isteria gender siano stati cavalcati per tentare di ottenere un numero maggiore di consensi, incuranti di come si stesse strizzando l'occhio a chi vuole letteralmente uccidere i gay.
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