Il Timone fa terrorismo e parla di «minori a rischio» nelle scuole italiane


La situazione è divenuta ormai insostenibile. Non tanto perché gruppi organizzati continuano a predicare odio, ma perché ci si rende sempre più conto di vivere in uno stato assolutamente incapace di tutelare i cittadini da proclami allarmistici che sono stati confezionati ad arte al fine di poter imporre il proprio volere e la propria idologia.
Com'è possibile che Il Timone possa permettersi di titolare a caratteri cubitali che i «minori sono a rischio» nelle scuole italiane senza che qualcuno gli chieda conto di quelle affermazioni. Chi sarebbe a rischio? Dove? E in quale modo?
Dicono che ci saranno «lezioni gender» e che i bambini rischiano di crescere liberi da pregiudizi. Ma se la libertà di opinione permette loro di poter dire che vogliono non sia mosso un solo dito per contrastare omofobia e femminicidio, il sostenere che i bambini siano a rischio appare invece un evidente tentativo di falsificare la realtà attraverso quello che ha tutta l'aria di un procurato allarme.
Davvero dovremmo accettare che questi gruppi siano lasciati liberi di teorizzare fantomatiche ideologie per poi accusare i loro nemici del parto delle loro menti? Nessuno vuole annullare la differenza fra uomo e donna e nessuno ha mai parlato di "poter scegliere" di che sesso essere. Al massimo sono loro a parlare di fantomatiche terapie riparative che dovrebbero permettere la modifica degli orientamenti sessuali naturali, ma dinnanzi a quei deliri la risposta è sempre stata la stessa: non si può scegliere e non si può cambiare. Il dato è oggettivo, quindi perché mai dovremmo ora essere incolpati di sostenere il contrario?

Nonostante i titoli sensazionalistici, l'articolo di Federico Cenci non aggiunge nulla di nuovo a quelli che sono i mantra dell'integralismo cattolico, ossia il sostenere torna nuovamente a sostenere che il problema sia rappresentato dalla volontà di contrastare la violenza:

Del resto l’art. 3, comma 16, del maxiemendamento sulla "violenza di genere", si richiama a un quadro normativo che lascia ben poche rassicurazioni ai genitori. In particolare, suscita allarme l'indiretto riferimento alla Convenzione di Istanbul, di fatto recepita ed attuata con la legge 119 del 2013 a cui il testo della Buona Scuola si riferisce.
In questo trattato, sottoscritto nella città turca nel 2011 dal Consiglio d'Europa, si legge: «Con il termine "genere" ci si riferisce a ruoli, comportamenti, attività e attributi socialmente costruiti». Parole esplicite dunque, che testimoniano la presenza della teoria secondo cui l’identità sessuale sarebbe determinata da elementi esclusivamente culturali.

Visto che loro non vogliono accettare l'identità di genere, allora non vogliono neppure che la si tuteli dalla violenze. E se hai un'identità di genere diversa dalle loro, allo devi essere picchiato a sangue. E poi chi se ne frega se la Convenzione di Istanbul è il più importante documento per il contrasto alle donne, pur di vedere un transessuale discriminato a loro non importa molto se qualche donna verrà picchiata a morte dal marito.

Ed è sempre ripetendo il solito mantra (totalmente privo di qualunque valore scientifico dato che le tesi vengono sostenute sulla base del "è così perché lo dico io") che l'integralismo cattolico ha anche deciso di alimentare la fobia anche attraverso volantinaggi di disinformazione nelle scuole:
Di qui i volantinaggi avvenuti già questa mattina, agli ingressi di molti istituti, in occasione dell’apertura delle scuole in gran parte delle regioni italiane. I pieghevoli invitano i genitori ad assumere un atteggiamento di massima vigilanza nei confronti di corsi i quali potrebbero nascondere, dietro criptici riferimenti alla lotta contro le discriminazioni, l’indottrinamento al gender.

Ovviamente dietro a tutto questo c'è sempre la solita regia, fatta da personaggi noti che hanno fatto della disinformazione edel terrorismo il loro lavoro. Il Timone indica infatti come il comitato organizzatore del Family Day debba essere il punto di riferimento per chi sia contrario alla pari dignità, sostenendo che sia necessario seguire alla lettera i loro diktat per essere certi che nelle scuole non ci sia alcuna educazione al rispetto. il tutto attraverso minacce alle scuole che possano imporre il proprio volere anche ai figli altrui, in una crociata basata su tesi inesistenti che permettono così di poter attaccare qualunque.
Dici ad un ragazzo gay che la sua non è una malattia? È ideologia gender. Dici che l'omosessualità è un disturbo curabile? Allora interviene Gianfranco Amato, ci pensa lui a difenderti in tribunale e poi ti invita pure ai suoi convegni omofobi e magari parla pure di te come della «coraggiosa professoressa Adele Caramico».

Sì, i ragazzi sono in pericolo. Ma la minaccia non è certo la scuola, ma gruppi terroristici che la stanno occupando e che la strano trasformando in un campo di rieducazione ideologica.
3 commenti