La Lega Nord presenta una mozione per promuovere l'isteria gender anche in Lombardia


Pare che i leghisti della Regione Lombardia non tollerino che qualcuno possa toglierle loro lo scettro dell'omofobia, e così anche loro hanno deciso di presentare una mozione omofoba ispirata a quella recentemente approvata in veneto. A presentare il testo è stato leghista Romeo, già promotore di una serie di iniziative volte a calpestare la dignità della comunità lgbt.
L'uomo si dice preoccupato dinnanzi a «sedicenti educatori» che vorrebbero «inculcare a forza"»idee «K;strane e pericolose» nei bambini, come insegnare loro che non bisogna avere paura delle differenza. Poi, rifacendosi alla peggiore propaganda dell'integralismo cattolico, sostiene anche che qualcuno vorrebbe proporre «l'incentivo alla masturbazione infantile, il superamento della famiglia tradizionale e il fatto che l'identità sessuale sia totalmente indipendente dal dato biologico» (ma basterebbe leggere le carte per sapere che non è così). Immancabile è stato anche il suo sostenere che i genitori abbiano «una funzione superiore e invalicabile da parte delle scuole» (ed anche in questo caso non è esattamente così, perlomeno stando alla sentenza 2656 emessa il 5 febbraio 2008 dalla Corte di Cassazione)

Iolanda Nanni, consigliere regionale M5S, ha lanciato un duro attacco al capogruppo leghista Romeo, sottolineando l'assurdità della mozione presentata. fa sapere che «Le tesi di Romeo sono fuffa, fondate sul nulla. Il fatto non sussiste. La teoria gender non esiste e pertanto non può neanche essere introdotta nelle scuole. La Lega vuole solo fare terrorismo psicologico sui genitori, paventando un indottrinamento dei loro bambini e ragazzi sulla presunta negazione dell’esistenza di differenze tra uomo o donna o, peggio, sulla possibilità per ognuno di loro di essere portati a scegliere arbitrariamente se essere uomini o donne. Questa vergognosa mistificazione nasce dalla strumentalizzazione di un documento dell'Organizzazione Mondiale della Sanità risalente al 2010 che analizza gli standard dell'educazione sessuale in tutta Europa, descrivendo scientificamente ciò che avviene nelle varie fasce d'età della vita dei bambini e dei ragazzi in relazione alla sessualità. Questo documento però è un testo scientifico per addetti ai lavori, non un testo normativo e, soprattutto, non ha nulla a che vedere con le proposte di legge esistenti sul tema dell'educazione affettiva.».
La consigliera ha anche notato che «La Lega affonda il suo ventre molle nel più becero pregiudizio rischiando, con queste mistificazioni, di alimentare il clima di odio omofobico che serpeggia in certe sacche della società, evidentemente con l’intenzione di voler impedire a una parte della popolazione di ottenere diritti, dignità e uguaglianza».
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