Papa Francesco è a favore di Kim Davis
È una presa di posizione grave, di quelle che non mancheranno di legittimare ingiustizie e violenze. Eppure Papa Francesco pare aver voltato le spella all'opinione espressa dalla maggioranza dei cattolici statunitensi nel difendere la violenza di Kim Davis.
Com'è noto, la Corte Suprema degli Stati Uniti d'America ha sancito che il matrimonio fra persone dello stesso sesso è un diritto costituzionale. La decisione non è però piaciuta a Kim Davis che, in qualità di funzionaria di stato civile del Kentucky, ha deciso di non rispettare la decisione ed ha approfittato del suo ruolo per impedire che l'intero ufficio potesse concedere una licenza matrimoniale a coppie formate da persone dello stesso sesso. È stata denunciata per inadempienze e, come unica difesa, ha sempre ripetuto lo stesso mantra: «Non voglio discriminare nessuno, ma la mia coscienza e la mia religione mi impediscono di farlo. Mi dispiace». Tutti i tribunali le hanno sempre dato torto, ma lei se n'è sempre fregata. Si è anche rifiutata di rassegnare le dimissioni, pretendendo di restare in carica nonostante affermasse che il suo sentimento religioso le impedisse di svolgere tutti i ruoli che competono al suo ruolo.
Eppure, durante la conferenza stampa sul volo di ritorno da Philadelphia, Papa Francesco ha preso le sue difese ed ha sostenuto che anche gli impiegati governativi devono avere il diritto di non rispettare le leggi se contrarie alla loro coscienza. Una teoria sostenuta sino ad oggi solo dall'integralismo cattolico, con la Manif pour tous, Tempi o La Nuova Bussola Quotidiana pronti a sostenere che le leggi debbano valere solo per chi non invoca discutibili questioni legate alla propria religiosità (finendo così per legittimare anche l'omicidio, se commesso adducendo presunte motivazioni di fede). L'idea che il papa abbia deciso di chiederai con l'integralismo cattolico non è un buon segno e di certo aumenta il divario fra la posizione del capo della Chiesa cattolica e la maggioranza dei fedeli.
L'unica scusante è che il pontefice ha chiarito di non conoscere il caso, peccato che poi abbia ugualmente parlato in difesa dell'imputata anziché tacere in attesa di una più attenta valutazione della situazione.
Sui social network c'è chi si domanda se il Papa sia pronto a difendere la libertà di coscienza di un ufficiale di stato civile anche se contrario al matrimonio uomo/donna, così come è bene notare che il codice civile italiano reputi reputi reato un simile rifiuto (la legge stabilisce che «L'ufficiale dello stato civile non può rifiutare la celenbrazione del matrimonio se non per una causa ammessa dalla legge»).
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