Trentino: le destre in campo per vendere l'odio un tanto al chilo


Le destre trentine appaiono sempre più intenzionate a sfruttare l'isteria gender attraverso l'introduzione di mozioni omofobe che cavalchino la paura per istituzionalizzare la discriminazione (e il conseguente acquisto di potere politico da chi fa dell'odio il proprio cavallo di battaglia).
Ed è così che possiamo ad esempio assistere a come Fratelli d'Italia si siano spinti ad utilizzare la storia di una adolescente transessuale spinta al suicidio dell'omofobia per chiedere che si faccia di tutto per impedire che altre transessuali non siano spinte a compiere un gesto simile: il diverso è indicato come un pericolo e la vita altrui è sacrificabile per una qualche poltrona in più.
Ma perché la propaganda funzioni, è essenziale che tante persone ripetino ad oltranza la stessa bugia sino a farla percepire come una realtà assoluta. In tale contesto si spiega perché La Voce del Trentino pubblichi articoli intitolati "Ideologia gender e utero in affitto: Ecco il grande Business".
Il direttore è Claudio Taverna (volto noto delle destre trentine ed ex-consigliere regionale di Alleanza Nazionale) che per l'occasione ha riesumato un convegno di Gianfranco Amato tenutosi a febbraio. Vien da sé che la pubblicazione di una notizia vecchia di mesi abbia tutta l'aria di una mossa politica nel giocare le carte dell'istigazione all'odio nel momento più opportuno, ancor più se il tutto viene introdotto affermando:

L’avvocato Gianfranco Amato, Presidente dell’organizzazione Giuristi per la Vita e rappresentante per l’Italia dell’organizzazione internazionale Advocates International, è divenuto portavoce da molti anni delle denunce di quanto avviene in molte scuole e della difesa di genitori accusati di essere omofobi.

In un sol momento, si sostiene che nelle scuole avverrebbe qualcosa di sbagliato, che Amato sia il difensore dei bambini (anche se in realtà è colui che vuole la discriminazione di chi non rientri nei suoi stereotipi) e che alcuni genitiri verrebbero ingiustamente accusati di omofobia. Tutto questo per lanciarsi nel riportare alcuni passaggi dei convegni che Amato sta portando in giro per l'Italia, strumentalizzando sempre i medesimi casi, sempre con le stesse parole. Ed è così che si parla di «ovociti grandi come chicchi d'uva» o di coppie gay che andrebbero in India (dove la maternità surrogata è permessa solo a coppie etero, motivo per cui l'ipotesi è impossibile a priori) per dare «500€ ad una indiana e questa si ingravida: l’indiana è costretta a firmare un contratto in cui si impegna, in uno degli articoli del contratto, nel caso in cui il ‘prodotto sia difettoso’, ad abortire. Quindi queste donne sono costrette a vendere il proprio corpo, anzi peggio si tratta di commercio di organi umani».
Al solito tutta la mistificazione sta nell'attribuire ai gay pratiche a cui oggi accedono soprattutto coppie etero, sostenendo falsamente che impedendo i matrimoni fra persone dello stesso sesso allora si fermerebbe tutto ciò (anche se la norma non cita neppure la maternità surrogata, pratica che in Italia è e resterà vietata).
Di che stiamo dunque parlandi? Del nulla. Ma la cosa che importa ad una parte politica è solo che qualcuno ne sia spavento al punto da consegnargli il proprio voto.
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